La crisi del Mar Rosso spinge le merci sull’aereo
Gli effetti di questa tendenza ancora però non si sono trasmessi al valore dei noli
La crisi del Mar Rosso, come previsto, sta inducendo molte aziende a ricorrere a modalità di trasporto diverse da quella marittima per garantirsi gli approvvigionamenti di cui hanno bisogno. Se alcune di loro stanno puntando sui collegamenti ferroviari Cina – Europa (e Italia), altre (tra cui Stellantis) hanno scelto di affidarsi alle spedizioni aeree, anche se solo per un numero limitato e strategico di consegne.
In ogni caso, questa diversione secondo gli osservatori provocherà un inevitabile rialzo dei noli aerei, che però al momento non è ancora visibile.
Del fenomeno ha parlato Loadstar, che pur riconoscendo come il ricorso al trasporto aereo sia crescente, ha però riscontrato un andamento ancora ‘standard’ delle tariffe, che nella prima settimana di gennaio, stando al Tac Index’s Baltic Air Freight Index, come ‘da tradizione’ dopo le feste di Natale sono calate in media del 6,6%, con flessioni in particolare del 7,3% per le spedizioni con origine da Shanghai e del 5,5% per quelle in partenza da Hong Kong.
Una risalita si vedrà dalla prossima settimana, si è detto però convinto Niall van de Wouw, responsabile Trasporto aereo per la società di analisi Xeneta, evidenziando che “ci vorrà un po’ prima che le merci passino nelle mani degli spedizionieri”. Ancora di più le tariffe potrebbero crescere nelle settimane successive, dato che – secondo i commentatori del Tac Index – alcune aziende produttrici solo ora stanno riprendendo le attività dopo lo stop di fine anno. Gli stessi analisti hanno poi citato il caso di alcuni caricatori che stanno optando per trasporti ‘combinati’ mare-aria (ovvero su navi portacontainer dall’Asia fino a qualche scalo sicuro del Medio Oriente, e da lì fino alla destinazione finale per via aerea).
Rispetto a un eventuale ricorso massiccio a questa alternativa si è però mostrato più scettico van de Wouw. Le aziende con cui si è confrontato finora, ha spiegato, stanno infatti scegliendo o di “spostare tutto sulla via aerea” (come nel caso di un produttore di abbigliamento da lui interpellato), o comunque di passare a spedizioni interamente gestite per via aerea solo per alcune forniture strategiche, ma non stanno considerando opzioni miste.
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