Cala in volume l’export di calzature italiane nei primi 9 mesi del 2023
Secondo Assocalzaturifici, le vendite estere sono scese di quasi il 9%, con una flessione del 12,3% solo nel terzo trimestre
Nei primi nove mesi del 2023, l’export italiano di calzature ha vissuto una crescita sia del fatturato (+3%) che dell’export in valore (+3,2%) rispetto all’analogo periodo del 2022. Lo stima il Centro Studi di Confindustria Moda per Assocalzaturifici – i dati sono riportati dalla testata Exportiamo – evidenziando però anche un calo dei volumi venduti all’estero, nello stesso intervallo scesi dell’8,7% (a fronte di un -3,1% del mercato italiano). Particolarmente negativa la performance del terzo trimestre, nel quale le esportazioni sono calate del 7,2% in valore e del 12,3% in quantità. A incidere negativamente su quest’ultimo andamento, ha spiegato Giovanna Ceolini, presidente dell’associazione, sono stati i forti aumenti nei costi, che hanno inciso sulla marginalità delle imprese.
Tra i paesi di destinazione delle scarpe made in Italy, secondo l’analisi sono state migliori le performance di quelli comunitari, nei quali si registra nei 9 mesi un calo del 6,1% in volume a fronte di un aumento del 8,5% in valore. Per quelli extra Ue invece la flessione si osserva invece sia nei volumi, dove è pari al -13,4%, sia in valore, -1,2%.
Dal report emerge inoltre come, tra i principali mercati esteri, migliore sia stato nel complesso l’andamento di quelli comunitari che, pur cedendo il -6,1% in volume rispetto al gennaio-settembre 2022, sono cresciuti dell’8,5% in valor. I paesi extra-Ue mostrano invece un arretramento più pesante in quantità (-13,4%), accompagnato da un segno negativo anche in valore (-1,2%). Più nel dettaglio il report ha riscontrato una stabilità della Francia (+1% circa in volume, +17,1% in valore), una forte contrazione per la Svizzera (-32,4% in volume e -22,5% in valore), una prestazione che secondo l’analisi si deve al venir meno del paese come hub logistico delle multinazionali del fashion, che ora tendono a spedire direttamente verso i mercati di destinazione.
Assocalzaturifici riscontra inoltre nei nove mesi forti cali verso gli Usa (che cedono il 21,7% in quantità e il 7,4% in valore), mentre la Germania perde in volume (-16,6%), ma risulta stabile in termini monetari. La Cina offre invece performance positive su entrambi i fronti (+17,2% in volume e +12,2% in valore).
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