“Circa 25” in corsa per rilevare Db Schenker
Al via la seconda fase dell’iter per la vendita, su cui pesa anche il tema occupazionale
Secondo fonti di stampa estera, sarebbero “circa 25” le manifestazioni di interesse raccolte da Deutsche Bahn per la cessione di Db Schenker alla data del 15 gennaio, fissata come scadenza per la loro presentazione. Tra loro, stando alle prime indiscrezioni, due molto prevedibilmente sarebbero state avanzate da Dsv e Dhl, operatori che da tempo sono indicati tra quelli in prima fila per il dossier, anche se nella lista di quelli citati anche nei mesi passati sono presenti praticamente tutti quelli dei principali operatori del settore – da Cma Cgm a Msc a Maersk, passando per Dp e Ups – nonché quello del fondo sovrano di Abu Dhabi Adq.
Dal gruppo delle ferrovie tedesche tuttavia al momento non emergono informazioni ufficiali, né indicazioni più puntuali su come sarà articolata la fase successiva dell’iter di vendita. “Siamo molto soddisfatti per l’interesse suscitato nel mercato da Db Schenker” ha commentato ad American Journal Of Transportation un portavoce del gruppo, spiegando che “come accade in casi simili, il resto del processo resterà riservato”.
Secondo le prime stime, Db Schenker chiuderà il 2023 con utili operativi intorno al miliardo di euro, in netto calo sull’importo di 1,8 miliardi registrato l’anno prima. Come già osservato, uno dei nodi che dovranno essere sciolti in questa seconda fase dell’iter di vendita, che dovrebbe riguardare la totalità delle quote dell’azienda, sarà quello della sua valutazione. Troppo alta risulterebbe infatti ora quella stima di 19-20 miliardi di cui ancora si parlava alcuni mesi fa, mentre un importo più adeguato è ora valutato in una forchetta tra i 12 e i 20 miliardi. Cruciale però sarà anche il tema occupazionale.
Db Schenker, osserva Ajot, impiega uno staff di 76mila addetti in oltre 1.850 sedi situate in più di 130 paesi al mondo. Nella scelta delle ferrovie tedesche, e quindi del governo, peseranno le rassicurazioni fornite dai potenziali acquirenti, rispetto al mantenimento dei posti di lavoro, che potrebbero essere ottenute anche con l’inclusione di clausole ad hoc nell’accordo. Sotto questo punto di vista, osservatori interpellati dal giornale statunitense si sono detti convinti che Dhl, sebbene abbia dalla sua parte la carta della nazionalità tedesca, possa non essere il candidato migliore, dato che la sua attività ha molte sovrapposizioni con quella di Db Schenker, suo principale competitor. Se Dsv può sembrare in pole position, data la sua propensione a crescere tramite maxi-acquisizioni (come nel caso di Panalpina e Agility), la sforbiciata che ha dato alla forza lavoro delle società rilevate suscita però preoccupazioni, e di contro la richiesta di offrire garanzie contro eventuali licenziamenti potrebbe far calare l’interesse dell’azienda danese.
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