Logistica healthcare: nel 2023 le spedizioni decollano (+22%) ma si “polverizzano”
La crescita a due cifre delle consegne si è accompagnata ad aumenti ridotti di colli (+2%) e kg (+11,6%) movimentati
La logistica healthcare italiana nel 2023 ha visto decollare il numero delle spedizioni, cresciute del 22% rispetto all’anno prima a 8,311 milioni. Questo aumento del numero di invii non si è però accompagnato a un incremento dello stesso tenore dal lato dei colli e dei kg di merce spedita (nell’ordine progrediti del 2% a 47,8 milioni e dell’11,6% a 444,9 milioni circa). Tanto che, per descrivere queste tendenze, si potrebbe parlare di “polverizzazione delle consegne”, un fenomeno che, almeno sulla carta, pare smentire quella attenzione alle pratiche di collaborazione e condivisione tra operatori e di ottimizzazione in senso green delle operazioni che spesso viene citata tra le tendenze in atto nel settore. Il trend appare visibile in particolare mettendo a confronto queste cifre con quelle, decisamente più equilibrate, che avevano invece caratterizzato la progressione osservata nel comparto nel 2022, anno nel quale le spedizioni avevano registrato un aumento del 7,9%.
A fornire l’aggiornamento dello stato di salute del settore è come sempre, nel suo focus annuale, l’Osservatorio Contract Logistics Gino Marchet del Politecnico di Milano, sulla base dei dati forniti da Ups Healthcare, Eurodifarm e Phse, i tre principali operatori del mercato nazionale che ‘pesano’ per circa il 90% del totale. Durante lo scorso anno – ha ripercorso nella sua presentazione Damiano Frosi, direttore dello stesso gruppo di lavoro – i grossisti hanno assorbito il 27% dei colli (così come il 12% delle spedizioni e il 31% dei kg di merce spedita), contro il 21% dell’anno prima. Alle farmacie è andato il 35% (a fronte del 45% del numero di consegne e del 24% dei kg), contro il 30% del 2022, una quota pari a quella del canale ospedaliero (che però ha assorbito il 39% delle spedizioni e il 39% dei kg), contro il precedente 47%. Sempre residuale, ma in crescita, i flussi dell’home delivery, che nel 2023 ha contato per il 4% delle consegne, il 3% dei colli (era il 2% nel 2022) e il 6% dei kg di merce recapitati.
Diversi i trend su cui l’osservatorio ha voluto porre l’attenzione. Il primo, positivo, è una certa attenuazione dei picchi di consegne di colli che solitamente avevano luogo nei mesi di luglio e settembre. Pur rimanendo caratterizzato da forte stagionalità (e in particolare da notevoli volumi nel mese di gennaio, “coda lunga degli ordini dell’autunno 2022”), il comparto pare quindi mostrare una maggior propensione a una pianificazione delle spedizioni, che ha saputo evitare eccessivi alti e bassi durante i 12 mesi dell’anno.
Ancora niente di nuovo invece rispetto alle regioni di origine e destinazione dei prodotti. Tra le prime, spicca sempre la Lombardia, che però diminuisce leggermente il suo peso nei flussi (56% contro il 69% del 2022), a favore principalmente del Lazio che invece guadagna quota (dal 14% al 24% del totale), mentre le altre regioni complessivamente contano per il restante 20% (17% l’anno prima). Per assorbimento, Lombardia, Lazio, Campania restano, nell’ordine, le tre principali.
F.M.