Traffico cargo in tilt a Malpensa: allarme rosso lanciato dagli agenti merci aerei
L’associazione Anama si spinge a chiedere uno stop di 48 ore ai nuovi traffici e uno spostamento delle merci presso altri handler o in altri aeroporti italiani
Anama, l’associazione nazionale agenti merci aerei, segnala che “una nuova crisi penalizza fortemente il nostro Made in Italy a favore dei prodotti europei. Nonostante gli sforzi fatti nel post-Covid per riuscire a tornare alla normalità, dal secondo trimestre del 2023 l’aeroporto di Milano Malpensa registra un trend negativo di performance determinato dai disservizi presso i magazzini dei due principali handler aeroportuali di Milano Malpensa (Alha e MLE-Bcube) in termini di elevati tempi di gestione delle merci e conseguenti ritardi nelle consegne verso i clienti finali”.
Alessandro Albertini, presidente dell’associazione aderente a Fedespedi e Confetra, sottolinea che “gli impatti di questi disservizi sono tutti a carico della merce che raggiunge in ritardo i clienti finali indebolendo così la competitività e aumentando i costi diretti e indiretti delle imprese italiane di produzione e di import-export sui mercati internazionali. La crisi del settore cargo a Malpensa – aggiunge – è l’esito dell’assenza di pianificazione strategica a livello nazionale per il trasporto aereo, di anni di mancati investimenti e manutenzioni nella Cargo City ripartiti solo due anni fa e di una scarsa qualità nel livello di servizio che Anama denuncia da anni con scarsi riscontri tangibili”.
A queste criticità “si sono sommati a Malpensa continui scioperi del personale di magazzino di Alha e MLE, che devono far riflettere e che devono trovare una soluzione strutturale, senza la quale l’aeroporto non potrà ripartire” prosegue dicendo Albertini. Che infine aggiunge: “Nell’immediato occorre un piano di intervento emergenziale per ripristinare l’operatività presso il primo aeroporto cargo del Paese, per questo abbiamo proposto un blocco del cargo aereo fino al completo smaltimento delle giacenze e/o un blocco degli handler Alha e MLE”.
Secondo l’ultima edizione dell’Economic Outlook di Fedespedi, l’osservatorio quadrimestrale sull’andamento del trasporto merci internazionale elaborato dal Centro Studi Fedespedi, lo scalo di Malpensa nel 2023 concentra ancora il 61,8% dei volumi cargo, nonostante abbia registrato una flessione del traffico del -6,8% rispetto al 2022. Si tratta di una performance negativa che si inserisce in un quadro difficile per il cargo aereo nazionale che ha chiuso l’anno passato con -1,6% rispetto al 2022. Dalle rilevazioni effettuate da Anama su un campione rappresentativo di aziende di spedizioni risulta, infatti, che a novembre 2023 e di nuovo a gennaio 2024, l’80% circa delle spedizioni in import arrivate a Milano Malpensa sono state gestite con tempistiche superiori del 50% rispetto al livello fissato dalla Carta dei Servizi Merci che fissa i tempi di gestione delle merci in 6 ore per i voli BUP, 9,5 ore per i voli passeggeri e 18 ore per i voli cargo, prevedendo un limite di operazioni fuori standard dell’8%.
L’associazione degli agenti merci aerei informa poi che, nel corso dell’ultima recente riunione del Comitato per la regolarità e qualità dei servizi aeroportualin gli operatori di handling aeroportuale hanno espresso una visione ottimistica con riferimento allo smaltimento dell’arretrato.
Anama ha avanzato al gestore aeroportuale SEA e alla Direzione Aeroportuale ENAC di Malpensa le seguenti proposte: “Un blocco del cargo aereo su Malpensa per almeno 48 ore al fine di consentire agli operatori di handling di smaltire le giacenze di magazzino; un blocco dei due principali handler aeroportuali di Milano Malpensa, Alha ed MLE, per almeno 48 ore al fine di consentire agli operatori di handling di smaltire le giacenze di magazzino; lo spostamento del traffico di alcuni vettori aerei su altri handler per un periodo di almeno 1 anno al fine di ridistribuire il traffico in arrivo sullo scalo e ripristinare operatività ordinaria; lo spostamento di alcuni vettori aerei cargo su altri aeroporti nazionali”.
Questa la conclusione del presidente di Anama, Alessandro Albertini: “Di fronte a questa situazione critica del settore cargo e al continuo evolversi del mercato chiediamo con urgenza un tavolo con tutti gli stakeholder (gestori aeroportuali, Enac e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) dedicato al cargo aereo italiano per definire nuovi modelli di business con regole certe ma soprattutto trasparenti per il mercato per la tutela della competitività del Made in Italy, dell’occupazione e della filiera del trasporto aereo”.