Baker Hughes s’insedia anche al porto di Corigliano Calabro
In banchina saranno prodotti moduli industriali plug and play, ricevendo componenti e spedendo gli enormi manufatti finiti via mare
Dall’idea progettuale alla concretizzazioni dei necessari passaggi formali il tempo è stato relativamente breve: “Il piano industriale della società Baker Hughes – Nuovo Pignone nel porto di Corigliano Calabro sarà realtà”.
A celebrare il traguardo raggiunto è l’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio che ha annunciato di aver “sottoscritto il relativo atto di sottomissione e l’autorizzazione Zes unica, per dare inizio a una grande realtà imprenditoriale, che porterà sviluppo ed economia nel territorio della Sibaritide attraverso il suo porto di riferimento”.
Grande soddisfazione è stata manifestata dal presidente Andrea Agostinelli che “da subito, con visione, ha colto la bontà del progetto definendolo un ‘evento epocale’ che vedrà l’inserimento di un nuovo segmento imprenditoriale nel porto di Corigliano Calabro, preservando, comunque, le attività esistenti della marineria da pesca per la quale sono previsti investimenti per migliorarne gli spazi” prosegue la nota della port authority.
Il progetto di Baker Hughes – Nuovo Pignone, nell’interessare sia il porto di Corigliano Calabro sia il porto di Vibo Valentia Marina, inciderà sulla crescita economica dell’intero territorio calabrese. Ampio sostegno è stato fortemente manifestato anche dalle organizzazioni datoriali di categoria e dalle sigle sindacali.
L’Adsp nella sua comunicazione spiega che, “considerata la strategicità del progetto industriale, è stata offerta massima celerità e attenzione alla procedura amministrativa concessoria, curata dal dirigente Pasquale Faraone a capo del settore Demanio dell’Ente, che, in virtù dell’istituzione della Zona Economica Speciale Unica, che garantisce ai nuovi insediamenti di beneficiare di agevolazioni fiscali e di semplificazioni amministrative, ha potuto assicurare un iter procedurale snello e incisivo”.
Leader nel comparto dei componenti ad alta tecnologia e delle soluzioni per la liquefazione del gas nei relativi impianti, l’azienda Baker Hughes progetta e fornisce tecnologiche all’avanguardia per clienti di tutto il mondo, mettendo in atto tecnologie a basse emissioni di CO2, in linea con gli obiettivi dell’Unione europea che ne chiede l’azzeramento entro il 2050. Presente in oltre 120 Paesi, con otto siti in Italia specializzati nella produzione di turbomacchine per il mercato dell’industria e dell’energia, in Calabria è attiva dal 1962 a Vibo Valentia.
Ora, con un nuovo investimento in Calabria punta al potenziamento dello stabilimento di Vibo Valentia e alla creazione di un sito a Corigliano Calabro per supportare il mercato globale del gas naturale liquefatto (Gnl) e lo sviluppo di soluzioni per la transizione energetica e la digitalizzazione.
“Con riferimento all’occupazione, in linea con la responsabilità dell’azienda verso le comunità nelle quali opera, verranno favorite le assunzioni locali, al fine di attrarre e trattenere i talenti e valorizzare il capitale umano che il territorio calabrese esprime” aggiunge ancora l’ente presieduto da Agostinelli.
“Produrre in porto moduli industriali plug and play, ricevendo componenti dal mare e spedendo gli enormi manufatti finiti via mare, rientra nella strategia dell’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio per il rilancio dei porti ionici” ha dichiarato il segretario generale Alessandro Guerri. Che ha ancora aggiunto: “La ‘produzione vincolante al bordo banchina’, infatti, ha già consentito di rilasciare una analoga concessione, seppur minore in scala, anche nel porto di Crotone. L’Autorità portuale, nell’ambito di questa strategia, ha numerosi fascicoli aperti con ulteriori potenziali investitori”.
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