Export di vino italiano in calo per valore (-0,8%) e volumi (-1%) nel 2023
L’osservatorio dedicato di Uiv e Ismea evidenzia però anche l’impennata registrata dalle vendite estere di vini sfusi (+12%), destinati soprattutto alla Germania
Chiude in calo il 2023 dell’export di vino italiano nel mondo. Secondo le analisi dell’Osservatorio del Vino di Uiv (Unione Italiana Vini) e Ismea, condotte sulla base di dati Istat, le vendite estere sono scese dell’1% in volumi (21,4 milioni di ettolitri) e dello 0,8% in valore (7,8 miliardi). Un risultato che avrebbe potuto essere ben peggiore (-4% in volume) senza il contributo del vino sfuso, le cui esportazioni hanno registrato una impennata nella seconda parte dell’anno.
Peggiori della classifica si sono confermati i vini fermi (-5% a volume, -3,6% a valore), mentre gli spumanti hanno chiuso i conti con volumi a -2,3% e valori a +3%, raddrizzando un inizio anno negativo. Positivo l’andamento dei vini frizzanti (+7% a valore, +3% a volume).
A livello di mercati, l’anno è stato difficile in Usa (-12%, con Prosecco a -10%) e nel Regno Unito, che comunque ha raddrizzato man mano i pesanti segni meno dell’inizio, chiudendo a -4%. Stabili Germania, Svizzera e Belgio, mentre la Francia si conferma in grande salute, con volumi in aumento del 25% (+21% per il Prosecco, di cui si conferma terzo mercato di sbocco dietro Usa e Regno Unito).
Nell’insieme ha commentato la testata specializzata Exportiamo, il 2023, è il terzo esercizio chiuso in negativo dall’export del settore nel nuovo millennio, dopo la crisi economico-finanziaria del 2009 e l’effetto Covid del 2020. Nonostante le criticità, l’Italia conferma comunque la sua leadership nei volumi esportati con la Spagna che scende a poco più di 20 milioni di ettolitri (-4,1%). Dal punto di vista dei segmenti, l’analisi evidenzia l’intensificarsi delle difficoltà di quelle tipologie e aree produttive che solitamente sono una bandiera made in Italy quali i vini fermi a denominazione in bottiglia (con volumi a -6,2% per le Dop e a -4,3% per le Igp), ma anche che le flessioni, pur più marcate rispetto alla performance complessiva italiana, sono anche minori di quelle registrate nelle stesse categorie in Francia (rispettivamente, -11% e -8%).
Come accennato, il 2023 è stato però anche un anno di grande spolvero per i vini sfusi (+12%), destinati soprattutto alla Germania, che pesa per quasi 2/3 delle esportazioni. A eccezione delle vendite tedesche (nel complesso +8,4% in volume) avvertono difficoltà i mercati che rappresentano i cinque acquirenti principali, ovvero gli Usa (-9,1%), Regno Unito (-1,8%), Svizzera (-3,6%) e Canada (-11,3%). In forte contrazione anche i mercati giapponese (-13,4%) e cinese (-22,3%), mentre chiude in positivo la Francia (+6,7%).
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