Prosegue la crescita dell’export di armi made in Italy nel 2023
Francia, Ucraina e Usa sono stati nell’ordine i primi tre paesi destinatari della produzione tricolore
Sul sito del Senato ha fatto la sua comparsa nei giorni scorsi la ‘Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento’ relativa al 2023. Un documento corposissimo (complessivamente supera le 2.000 pagine) che tra le altre cose offre una dettagliata rappresentazione dei flussi, crescenti, di armi in uscita dalla Penisola e dei paesi verso i quali queste sono dirette.
Tra le informazioni principali, il report segnala che lo scorso anno sono state autorizzate movimentazioni di materiali d’armamento per un totale di 7,563 miliardi di euro, di cui 6,311 miliardi in export (contro i 5,289 milioni del 2022) e 1,250 in import.
Rispetto al 2022, si nota la forte crescita (+24,43%) delle autorizzazioni individuali (cioè verso singoli Paesi e per sistemi d’arma specifici), che toccano i 4,766 miliardi di euro. Un incremento si osserva inoltre nelle licenze globali (rilasciate ai singoli fornitori per uno o più trasferimenti di uno o più prodotti verso a uno o più destinatari situati in un altro Stato membro) per co-produzioni strutturate con paesi della Ue e della Nato, che salgono del 37% per poco meno di 1,5 miliardi di euro.Nell’anno, si legge nella relazione, sono stati 83 i paesi destinatari delle autorizzazioni all’esportazione (84 nel 2022), mentre il numero di quelle rilasciate è sceso leggermente a 2.101 (2.155 nel 2022). Come già nei quattro anni precedenti, nessun paese è risultato destinatario di autorizzazioni per un valore complessivo superiore al miliardo di euro.
Nel dettaglio, il valore dei trasferimenti intracomunitari e delle esportazioni verso i paesi Nato è stato pari al 55,96% del totale (1516 autorizzazioni), mentre il rimanente 44,04% si è diretto verso paesi extra Ue/Nato (585 autorizzazioni). La classifica dei paesi destinatari vede al primo posto la Francia (465,4 milioni di euro), che nell’anno precedente era sesta. Seguono l’Ucraina (con 417,3 milioni, 49esima nel 2022) e gli Usa (390,3 milioni). Le posizioni successive sono occupate da Arabia Saudita (363,1 milioni), Regno Unito (277,6 milioni di euro), Turchia (231,3 milioni), Germania (210 milioni), Romania (190,9 milioni), Malesia (172,2 milioni).
Passando invece alle società esportatrici, il documento evidenzia come le prime 15 pesino per il 91,89 % sul valore totale delle autorizzazioni. Le prime quattro aziende sono Leonardo (26,96%), Rwm Italia Spa (12,88%), Iveco Defence Vehicles (11,27%), Avio Spa (8,17%) e rappresentano circa il 59% del valore complessivo.
In particolare Leonardo è destinataria di circa il 21% del totale delle autorizzazioni (434 su 2.101) e i primi 15 operatori hanno ricevuto circa il 50% del totale delle autorizzazioni (1.092 su 2.101).