Logistica dei veicoli finiti: in Italia ancora costi più vantaggiosi che nel resto d’Europa
L’ultimo aggiornamento di Ecg-Pwc mostra come tuttavia anche nella Penisola le tariffe siano cresciute, in particolare per trasporti ferroviari e via mare, nel 2023
La logistica dei veicoli finiti registra in Europa una nuova, benché contenuta, crescita di costi, innalzatisi in particolare nel terzo trimestre del 2023 e lievemente calati in quello successivo restando tuttavia su livelli ancora superiori a quelli di inizio anno. Lo mostra l’ultimo aggiornamento dell’indice Finished Vehicle Logistics Cost Index, lanciato da Ecg (ed elaborato con il supporto di Pwc Austria) considerando i dati raccolti in Belgio, Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna, Svezia e Regno Unito per tenere traccia degli incrementi delle tariffe delle varie modalità di trasporto e aiutare i suoi affiliati nella stesura di contratti indicizzati.
Fatta 100 la base di partenza (fissata al primo trimestre 2019), l’indice – si legge nell’ultimo report – a fine 2023 ha toccato il punteggio di 161,7, in lieve diminuzione sul trimestre precedente (164,2) ma in aumento sui valori con cui si era avviato l’anno (157,8 al termine dei primi tre mesi, 158,7 a metà). A spingere verso l’alto l’indice sono stati aumenti registrati su tutti i componenti analizzati, anche se con diverse intensità. Nel dettaglio, a fine anno il costo del trasporto stradale aveva raggiunto in media il valore di 126,7 (dopo essere salito a 128,3 alla fine del terzo trimestre), in crescita sul 123,1 di metà anno. Andamento simile per il trasporto ferroviario, i cui costi sono aumentati a un valore di 125,4 (avendo toccato il punteggio di 128 nel trimestre precedente, comunque in aumento sulla rilevazione di metà 2023, ovvero 122,1). La stessa tendenza è stata osservata sulle tariffe del trasporto via mare, che dal 245,9 registrato alla fine del primo semestre 2023, si sono portate dopo tre mesi a quota 254,3, per poi chiudere l’anno a 249,1. Infine, i costi sostenuti per i compound logistici (116,2 a metà anno), pure cresciuti lievemente nel terzo trimestre (118,5), si sono poi attestati su un livello inferiore al termine del 2024 (117,8).
Tenendo sullo sfondo questo panorama, il contesto italiano, come visto anche in passato, continua a essere migliore di quello medio europeo, godendo di prezzi più vantaggiosi rispetto a tutti e quattro i componenti analizzati. Guardando in particolare ai dati di fine anno, la Penisola risulta perdipiù il paese più economico, tra gli otto analizzati, in tre ambiti su quattro. Innanzitutto per il costo del trasporto stradale (114,8) e dei compound logistici (111,6), entrambi segmenti in cui di contro ‘primeggia’ la Polonia (con valori rispettivamente pari a 141,5 e 148,7). Lo stesso vale per il costo del trasporto ferroviario, dove l’Italia a fine 2023 ha ottenuto il punteggio più basso, ovvero 121 (il più alto in questo caso è registrato in Svezia, 134,1). Simile infine la performance dal lato dei trasporti marittimi (punteggio di 248,7 su una media, come visto, di 249,1, ma a fronte di un valore minimo di poco inferiore, ovvero il 246,6 toccato in Spagna).
Gli acquirenti di servizi logistici per i veicoli finiti forniti da operatori italiani possono, insomma, ritenersi piuttosto soddisfatti, nonostante anche nella Penisola però i costi siano in parte cresciuti. Facendo un confronto in particolare con i valori toccati a fine 2022, dall’ultimo report di Ecg-Pwc si nota infatti un netto aumento delle tariffe relative al trasporto marittimo (da 236,9 1 248,7) e a quello ferroviario (da 115,1 a 121). Di contro, nell’anno risultano in calo i costi per i compound logistici (da 115,1 a 111,6) così come quelli del trasporto stradale (scese da 118,1 a 114,8).
F.M.