Ottimo andamento dell’export di Grana Padano (+6,55%) e Parmigiano Reggiano (+5,7%) nel 2023
I due formaggi a pasta dura hanno anche aperto il 2024 con un exploit (+24,58% in tonnellate a gennaio)
Il 2023 si è chiuso con ottime performance sui mercati esteri per i due formaggi a pasta dura di punta della produzione italiana.
Grana Padano, ha rivelato ieri il consorzio di tutela del marchio, lo scorso anno ha venduto fuori dai confini italiani 2.482.891 forme, un numero in crescita del 6,55% sul 2022, per un valore di circa 1,950 miliardi di euro.
Le esportazioni (pari al 48,4% della produzione) si sono dirette per l’83% nell’Unione Europea (2.060.484 forme), un valore in aumento del 6,9% sull’anno precedente. Da notare la tenuta della Germania come primo mercato di destinazione, che ha anzi registrato volumi in crescita (+5,53%, per un totale di 599.448 forme). Buono comunque anche l’andamento dei mercati extra UE28 che, dopo l’espansione del 2022, registrano ora un nuovo incremento (+ 5,14%, per un volume complessivo di 607.530 forme. Guardando ai singoli paesi, aumenti di vendite si registrano in quasi tutti i primi dieci mercati di destinazione: al secondo posto la Francia, con 293.182 forme, cresce del 7,43%, seguita dagli Usa con 194.776 forme (+11,55%). La lista prosegue con la Spagna (147.860, + 9,42%), Svizzera (141.888, +2,43%), Regno Unito (140.267, +4,59%) e Belgio (in leggera flessione, 104.702 forme, -0,63%). La top ten si chiude infine con i Paesi Bassi (97.207, +8,65%), Austria (78.448, +,83%) e per ultimo il Canada (in netto calo, -8,95% per 65.443 forme).
Commentando le ottime performance raggiunte, il direttore generale del consorzio, Stefano Berni, ha evidenziato: “È anche l’effetto del buon andamento del mercato statunitense, tradizionalmente uno dei principali mercati di sbocco per il Grana Padano che ha reso possibile, nonostante la debolezza del mercato canadese, un risultato così significativo per le esportazioni di Grana Padano nei paesi Extra Ue”.
“Nel 2023 – ha sottolineato il presidente uscente Renato Zaghini – abbiamo gettato solide basi perché nel 2024 i volumi esteri superino quelli italiani visto che il fatturato al consumo estero ha già superato quello italiano: quasi un miliardo e 950 milioni di euro contro il miliardo e 650 milioni di euro in Italia. Quest’anno quindi i consumatori mondiali hanno speso quasi 3,7 miliardi di euro per acquistare Grana Padano, una cifra da capogiro, con un + 16% rispetto al 2022”. Per continuare questo trend, ha aggiunto, “sappiamo che lo spazio di crescita è l’export senza perdere di vista l’Italia che comunque consuma oltre 2,5 milioni di forme. Sappiamo anche che dobbiamo assecondare le tendenze e gli orientamenti dei consumatori con la sostenibilità di processo, con il benessere animale e con la salubrità di prodotto”.
Ottime prestazioni sui mercati esteri sono state però anche quelle registrate dal Parmigiano Reggiano, che nel 2023 ha registrato una crescita dell’export del 5,7% (complessivamente le vendite fuori confine valgono il 43% del totale) a fronte di un boom di acquisti interni del +10,9% “sorretto in modo particolare dalla convenienza relativa” del prodotto nei canali retail e ingrosso, “dovuta a un calo delle quotazioni del prodotto stagionato e al contemporaneo aumento dei prezzi dei prodotti alternativi”. Nel complesso, il giro d’affari ha toccato il massimo storico di 3,05 miliardi di euro contro i 2,9 miliardi del 2022, con un aumento del 5%.
Risultati particolarmente positivi sono stati, segnala il consorzio, quelli ottenuti in Spagna (+7,8%), Francia (+6,9%), Stati Uniti, primo mercato estero per la Dop (+7,7%) e Australia (+21,8%). Anche per il Parmigiano Reggiano sono invece state negative quelle registrate in Canada (-6,5%) così come quelle del Giappone (-8,2%).
Anche per il Parmigiano la strada per la crescita sarà quella oltreconfine: “Nel prossimo il Consorzio dovrà sempre più investire sulla crescita nei mercati esteri, che rappresentano il futuro della nostra Dop” ha sottolineato il suo presidente Nicola Bertinelli – Ciò impone una partnership sempre più forte tra i produttori e quei commercianti che dispongono di una rete vendite e della forza per affrontare i mercati internazionali. È evidente come, in questo scenario, gli Usa svolgano un ruolo fondamentale; motivo per cui siamo particolarmente preoccupati dal risultato delle elezioni di novembre, in cui rischia di prevalere una politica di protezionismo”
Secondo i dati provvisori pubblicati da Clal, società di consulenza modenese specializzata nel settore caseario, anche il 2024 sarebbe iniziato con il piede giusto per le esportazioni di Grana e Parmigiano Dop. I due formaggi, insieme, avrebbero totalizzato vendite estere per 9.446 tonnellate, in aumento del 24,58% sullo stesso mese del 2023.
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