Torna a calare l’export extra Ue a marzo (-5,7% su base annua)
A pesare, secondo l’Istat, sono state le minori vendite verso Cina e Stati Uniti
A marzo 2024 l’Istat stima un calo delle esportazioni extra Ue del 5,7% su base annua (dopo il +2,8% di febbraio), per effetto delle minori vendite di beni intermedi (-10,2%), beni di consumo non durevoli (-9,8%) e beni strumentali (-6,9%). Più pesante la flessione dell’import, che nel mese scende del 12,8% a causa principalmente dei minori acquisti di energia (-30,3%), anche se contributi negativi importanti, evidenzia l’istituto, derivano anche dai minori acquisti di beni strumentali (-12,3%) e beni intermedi (-7,6%), mentre aumentano le importazioni di beni di consumo non durevoli (+5,8%).
Rispetto al marzo 2023, risultano in calo le vendite estere italiane verso tutti i paesi extraUe27, a eccezione di Turchia (+33,9%) e paesi Opec (+5,8%). Particolarmente ampia la flessione delle esportazioni verso la Cina, in diminuzione del 26%. Parallelamente, crescono le importazioni da Stati Uniti (+9,8%), India (+5,1%) e Cina (+3,2%), mentre calano quelle dagli altri principali partner extra Ue27. Riduzioni pesanti si osservano in particolare dai paesi Mercosur (-33,4%), Opec (-30,6%), Asean (-18,7%) e dal Regno Unito (-15,5%).
Passando a guardare ai dati di marzo 2024 da una prospettiva congiunturale, Istat evidenzia una riduzione per le esportazioni (-4,5%) e un aumento per le importazioni (+3,1%). La diminuzione su base mensile dell’export è dovuta in particolare alla riduzione delle vendite di beni strumentali (-13,8%), un ambito su cui nel mese precedente aveva pesato l’impatto positivo di alcune operazioni nel settore della cantieristica navale. Diminuiscono anche le esportazioni di energia (-5,2%) e beni di consumo non durevoli (-1,0%) mentre aumentano quelle di beni di consumo durevoli (+14,0%) e beni intermedi (+0,6%). Dal lato dell’import, a esclusione di beni strumentali (-1,6%) e energia (-0,4%), si rilevano incrementi congiunturali per tutti i raggruppamenti.
Tirando le fila del primo trimestre 2024, Istat rileva inoltre, rispetto al precedente, una diminuzione dello 0,9% dell’export, relativa a tutti i raggruppamenti, a eccezione di quello dei beni di consumo durevoli (+12,7%). Nello stesso periodo, l’import registra una flessione del 6,1%, cui contribuisce in misura rilevante la contrazione degli acquisti di energia (-17,0%).
F.M.
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