Le merci pericolose in Italia viaggiano con veicoli obsoleti secondo il libro bianco di Oitaf
La fotografia dello stato dell’arte del trasporto di merci pericolose fornita dall’Osservatorio Interdisciplinare Trasporto Alimenti e Farmaci evidenzia un’età media di 15,5 anni fino ai 19,7 per i trainati
Il Libro Bianco dell’Osservatorio Interdisciplinare Trasporto Alimenti e Farmaci realizzato in collaborazione con il Mit, che ha fornito il database, riporta lo stato dell’arte del trasporto merci pericolose in Italia, che per loro stessa natura possono arrecare grave danno sia alla salute dell’uomo che all’ambiente.
Dallo studio, che per la prima volta amplia il suo raggio di interesse ed azione oltre il trasporto a temperatura controllata di alimenti e farmaci, e riporta gli ultimi dati pubblicati da Federchimica, le merci pericolose rappresentano il 5,4% del totale trasportato in Italia. ” Una percentuale significativa, dalla quale nasce l’esigenza di rispettare scrupolosamente la normativa dell’Accord Dangerous Route, per limitare al massimo il rischio di incidenti.” ha dichiarato Clara Ricozzi, presidente di Oitaf spiegando con questa motivazione l’iniziativa del libro bianco che fotografa lo stato dell’arte del trasporto Adr italiano.
Analizzando sinteticamente il traffico di questo settore emerge che degli 11.000 veicoli cisterna circolanti in Italia, 7.000 sono autocarri, mentre i restanti 4.000 sono trainati (rimorchi e semirimorchi).
La flotta è distribuita in modo pressoché omogeneo tra le aree Nielsen in cui è suddiviso il paese: 23,5% a Nord Ovest, 22,4% a Nord Est, 20,8% al Centro e 33,3% al Sud. Esiste però un forte legame fra Pil e parco Adr: le prime 10 regioni italiane per Pil, capeggiate dalla Lombardia, sono anche quelle con il parco di veicoli cisterna Adr più consistente, con l’unica eccezione della Liguria (al 10° posto per Pil e al 17° per consistenza del parco Adr).
Forte inoltre la correlazione tra la presenza dei poli chimici e il numero di cisterne Adr: la Lombardia è una delle più importanti regioni chimiche europee (27 miliardi di euro di fatturato e 45 mila addetti nel 2022) e, nel contempo, è la prima regione italiana per veicoli Adr (15% del totale).
La fotografia di OITAF ritrae un parco veicoli obsoleto, inquinante e non dotato dei più moderni Adas. Gli autocarri hanno in media 15,5 anni, mentre i trainati raggiungono i 19,7 anni. La maglia nera va alla Calabria, dove l’età media è di 21 anni. La maglia rosa va invece al Trentino Alto Adige, con un’età media di 10,8 anni.
Risulta infine ridotta la tendenza al conto terzi, a causa dell’elevata specializzazione richiesta agli operatori e del carico di responsabilità connesso al trasporto di merci pericolose: un veicolo su tre viene utilizzato dal conto proprio, contro un dato globale del conto terzi che negli altri settori sfiora l’87%.
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