Blitz di Coldiretti a Salerno contro il servizio mare+treno dalla Cina per trasporto di pomodoro
L’associazione ha messo nel mirino anche una nave carica di grano turco arrivata a Bari
Il controverso servizio di trasporto intermodale via treno e via mare dalla Cina verso il porto di Salerno è stato oggetto oggi di un blitz della Coldiretti. Alcuni rappresentanti dell’associazione hanno avvicinato a bordo di gommoni la nave impiegata sul collegamento mentre si dirigeva verso lo scalo. Secondo alcuni rapporti emersi nei giorni scorsi, il servizio, attivato da China-Europe Railway Express, è sfruttato per il trasporto di concentrato di pomodoro dalla regione dello Xinjiang, dove verrebbe coltivato grazie al lavoro forzato degli uiguri. In particolare sulla nave approdata nel porto campano sarebbero stati 40 i container carichi di merce di questo tipo. Le critiche di Coldiretti, oltre che sul presunto sfruttamento del lavoro, si sono concentrate sul tema del falso made in Italy, sotto gli slogan “Stop falso cibo italiano” e “Basta import sleale”.
Una iniziativa simile è andata in scena a Bari, dove i soci di Coldiretti hanno preso di mira la Alma, descritta come “nave fantasma carica di grano turco di cui si erano perse le tracce dopo che aveva lasciato la Tunisia, da cui risulta sia stata respinta”. In questo caso l’associazione si è scagliata contro le “pratiche che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza di centinaia di nostre aziende, facendo crollare i prezzi del prodotto italiano proprio alla vigilia dei raccolti”.
“Come Coldiretti oggi siamo ai porti di Bari e Salerno contro le importazioni sleali fatte con lo sfruttamento dei lavoratori cinesi o senza rispettare gli standard europei. Vogliamo che venga rimesso in discussione il principio del codice doganale sull’origine dei cibi, dove ciò che conta è solo l’ultima trasformazione” ha spiegato il presidente Coldiretti Ettore Prandini, chiedendo che il concetto di italianità sia basato sul “prodotto che viene utilizzato”.
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