Gruber Logistics vuole diventare fornitore diretto della Difesa
La società altoatesina da alcuni mesi sta effettuando attività in questo ambito, anche grazie all’acquisizione della tedesca Universal Transport
Milano – Da alcuni mesi Gruber Logistics ha iniziato a svolgere in Italia servizi di trasporto a favore di aziende private attive nel settore militare. L’obiettivo dichiarato dall’azienda altoatesina è però quello di far crescere questa attività diventando uno dei fornitori diretti del Ministero della Difesa italiano.
A rivelarlo è stato Andrea Condotta, direttore dell’area Public Affairs, Innovazione e Sostenibilità, nel corso di una presentazione che si è tenuta nel corso dell’incontro ‘La logistica dei trasporti dell’esercito italiano e riflessi nel mondo civile’, organizzato dal Propeller Club di Milano presso la sede dell’Anmi, Associazione Nazionale Marinai d’Italia.
Anche se sporadicamente, in passato, Gruber si era già occupata di trasporti eccezionali per questo settore – ha spiegato Condotta a margine del convegno insieme a Giovanni Mundo, direttore della business unit Project Cargo Air & Ocean – la vera spinta allo sviluppo di questo business si è avuta con l’acquisizione della azienda tedesca Universal Transport, che aveva dalla sua una certa esperienza in questo campo avendo nel tempo reclutato una certa quota di ex militari da impiegare in particolare in questa business unit.
Un accorgimento ora replicato da Gruber Logistics in Italia, insieme a molti altri. Lavorare in questo ambito, ha evidenziato Condotta, richiede attenzioni particolari, in primis ovviamente in tema di sicurezza. “Il personale dedicato a questa attività opera in uffici separati dagli altri, utilizza badge di riconoscimento e ha ricevuto una formazione ad hoc, anche in tema di comunicazione”. La quale, in estrema sintesi, prevede che sia questa sia vietata in ogni forma verso l’esterno – questo ovviamente vale anche per il personale viaggiante – e rigidamente regolamentata anche all’interno dell’azienda. Il tema della sicurezza, per il tipo di attività svolta da Gruber ovvero quella del trasporto stradale, tocca anche quello dei parcheggi – “Devono essere sicuri e protetti, ma mancano infrastrutture adeguate lungo la rete nazionale” – e la necessità di approntare servizi di scorta ai convogli. Ma si allarga a quello della cyber-security, che oggi secondo Condotta, prende di mira, con una intensità mai vista prima, la parte più debole del sistema, ovvero le persone. E, inoltre, deve potersi estendere anche al di fuori dei confini aziendali: “E’ necessario lavorare con società che abbiano sistemi di controllo sulle proprie persone, quindi con una certa etica, che poi deve coincidere con il rispetto delle norme vigenti”.
Altri requisiti necessari sono la disponibilità di una flotta non solo ampia ma costituita da mezzi con varie specificità, dato che “la variabilità è enorme”, e una elevata specializzazione, anche dello staff (da cui il reclutamento di ex militari), in particolare rispetto al trasporto di merci pericolose.
In linea con queste premesse, Gruber Logistics e i suoi manager hanno preferito non sbilanciarsi rispetto al tipo di attività che l’azienda sta svolgendo in questo ambito, o agli obiettivi raggiunti e quelli da raggiungere in termini di fatturato o volumi movimentati. Rispetto alle risorse messe in campo, Condotta e Mundo hanno però potuto evidenziare che si tratta di uno staff di “una dozzina di persone, dislocate nelle sedi di Bolzano (precisamente Ora), Milano e Roma.
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