Dichiarato fallito il consorzio barese Soa
Era finito sotto inchiesta con l’accusa di somministrazione irregolare di manodopera tramite tre false coop
“Insolvenza irrisolvibile”, che non lascia spazio alla tutela della continuità aziendale. Questo il pronunciamento del tribunale civile di Bari sul caso Soa, il consorzio – tra i principali fornitori di logistica a servizio della Gdo del Mezzogiorno – finito nella bufera alcuni mesi fa per l’accusa di somministrazione irregolare di manodopera, perpetrata attraverso tre false coop. I giudici hanno decretato la liquidazione giudiziale, ovvero il fallimento, della azienda, autorizzando parallelamente i curatori all’esercizio provvisorio.
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, le trattative con i creditori che avrebbero dovuto portare al rientro dell’esposizione debitoria non sono andate a buon fine. Dall’analisi dei conti è emerso inoltre che “la capacità di generare margini attraverso l’attività di impresa era soltanto apparente, perché basata su un indebito ribaltamento di costi sulle cooperative”. Nella sentenza sarebbe stato definito come “inconfutabile” il fatto che, in assenza di questo stesso ribaltamento, il margine operativo lordo di Soa consortile si attesterebbe “su valori pesantemente negativi, a testimonianza del difetto dei presupposti per la prosecuzione dell’attività aziendale, foriera di ulteriori perdite”.
Il consorzio Soa era finito nell’occhio del ciclone lo scorso ottobre quando la Guardia di Finanza di Bari aveva eseguito un sequestro preventivo su somme pari a 60 milioni di euro a carico suo e di tre società cooperative attive nello stesso ambito (la Scarl Soa e le coop Mida, Lexlab e Agon).
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’azienda, appaltatrice di servizi di logistica per alcuni marchi della Gdo, avrebbe subappaltato le stesse attività alle stesse cooperative, che avrebbero agito come serbatoi di manodopera risultando però di fatto sotto il diretto controllo della stessa Soa.
Lo scorso aprile il consorzio aveva avviato una procedura di licenziamento collettivo per 12 lavoratori degli uffici amministrativi, del centralino, degli uffici commerciali e tecnici, impiegati con il Ccnl del Commercio, una evoluzione che era stata descritta dalla Filcams Cgil Bari come “un triste epilogo annunciato che è solo agli inizi, considerata la nota situazione di crisi dell’azienda”. Il sindacato aveva anche esortato Soa “a una maggiore responsabilità sociale nei confronti dei lavoratori, fornendo agli stessi la possibilità di reimpiego ed eventuali misure di riqualificazione e riconversione”, prospettando l’avvio di una mobilitazione nel caso in cui si arrivasse a una chiusura aziendale.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI SUPPLY CHAIN ITALY