Export italiano in Ue a +8,2% in aprile
Tra i settori che più hanno contribuito alla crescita si segnalano quelli di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+50,7%) e di articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici
Ad aprile l’export italiano è aumentato complessivamente su base annua del 10,7% in termini monetari e del 7,9% in volume. La crescita, evidenzia l’Istat in una nota, è stata più sostenuta per i mercati extra Ue (+13,6%) rispetto a quelli Ue (+8,2%). Di contro l’import, che registra una crescita tendenziale in valore dell’1,4%, mostra un aumento netto nell’area Ue (+5,4%) a fronte di una contrazione in quella extra Ue (-3,5%). In volume, le importazioni aumentano invece del 2,5%.
Tra i settori che più hanno contribuito alla crescita tendenziale dell’export si segnalano quelli di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+50,7%), di articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici e altri prodotti non classificati altrove (+53,6%), i prodotti alimentari, bevande e tabacco (+19,3%), macchinari e apparecchi n.c.a. (+8,9%). Calano invece su base annua le esportazioni di autoveicoli (-15,6%) e di altri mezzi di trasporto (-5,7%).
Sotto il profilo geografico, i contributi maggiori all’aumento dell’export nazionale arrivano da Regno Unito (+42,3%), Turchia (+70,6%), Spagna (+12,7%), Belgio (+20,2%), Francia (+5,2%) e paesi Opec (+18,2%). Flettono invece le esportazioni verso Svizzera (-6,5%) e Austria (-8,0%).
Confrontando l’andamento di aprile con quello di marzo, emerge una crescita del 2,3% delle esportazioni, maggiore per i paesi extra Ue (+3,8%), rispetto a quelli Ue (+0,8%), e una riduzione dell’1,1% per le importazioni.
Tornando alle valutazioni su base annua, e allargando lo sguardo ai primi 4 mesi del 2024, Istat evidenzia come l’export risulti quasi stazionario in termini tendenziali (+0,3%). I settori che più hanno contribuito a sostenerlo sono stati quelli di articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici e altri prodotti n.c.a. (+28,6%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+10,4%). All’opposto, i maggiori contributi negativi arrivano da metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-9,4%) e articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (-7,9%).