Allarme di Levi Strauss sui maggiori costi per marketing e logistica
Lo storico marchio di jeans inizierà a collaborare con un maggior numero di società di logistica terze per gestire la consegna dei prodotti
Levi Strauss ha chiuso il secondo trimestre dell’anno con profitti netti per 18 milioni di dollari contro il rosso di 2 milioni di un anno prima. Le vendite sono in crescita dell’8% annuo a 1,44 miliardi rispetto agli 1,45 miliardi degli analisti.
Lo storico marchio di jeans ha lanciato però un allarme su costi più elevati per marketing e logistica: nell’ambito degli sforzi per ridurre i costi e aumentare i profitti, inizierà a collaborare con un maggior numero di società di logistica terze per gestire la consegna dei prodotti, dopo avere in gran parte mantenuto tali attività al suo interno sia in Usa che in Europa.
Nel 2022, per rispondere all’aumento dei volumi e alla trasformazione del proprio modello di business, il gruppo aveva posato la prima pietra di un nuovo centro logistico di 70.000 metri quadrati a Dorsten, in Germania, su un ex sito minerario e destinato a entare in servizio quest’anno.
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