Pari a 350 mld di $ la spesa in logistica green prevista nel 2030
Secondo uno studio di McKinsey&Company l’importo corrisponderebbe al 15% della spesa logistica totale stimata per quell’anno
Qualsiasi percorso verso l’azzeramento delle emissioni di una azienda dovrà passare per la riduzione di quelle legate alla sua supply chain, dato che queste ne rappresentano la maggioranza. In particolare quelle legate alla logistica – ovvero ad attività di trasporto e stoccaggio, le prime in particolare per la combinazione di tratte via strada e via mare – rappresentano almeno il 7% delle emissioni globali di gas serra (Ghg).
Lo evidenzia un report di McKinsey & Company dal “titolo Decarbonizing logistics: Charting the path ahead”.Secondo l’analisi, gli stakeholder delle imprese chiedono sempre più alle aziende di rispettare i loro impegni in materia di emissioni di gas serra. In particolare, nel giugno 2023, il 46% degli investitori istituzionali globali intervistati dalla società aveva indicato la decarbonizzazione come la più importante priorità d’investimento per i prossimi tre anni. L’orientamento dei consumatori risultava ancora più favorevole, dato che oltre il 65% dei partecipanti al sondaggio di base negli Stati Uniti dichiarava di cercare attivamente prodotti sostenibili e circa l’80% si diceva disposto a pagare un sovrapprezzo per averli.
Dall’indagine, condotta dall’azienda tra 250 spedizionieri e fornitori globali, è emerso inoltre che la maggior parte degli operatori ha già iniziato a includere spedizioni ecologiche nei propri programmi logistici. Più di sette aziende su dieci dichiarano che sarebbero disposte a pagare di più per soluzioni ecologiche tanto secondo lo studio la domanda di logistica green potrebbe raggiungere i 350 miliardi di dollari nel 2030, pari a circa il 15% della spesa logistica totale a livello mondiale.
Sebbene il futuro della logistica green appaia quindi promettente, i progressi compiuti finora sono stati però limitati, dato che quasi la metà delle aziende intervistate non ha obiettivi di decarbonizzazione, circa un quarto li ha ma crede di non poterli raggiungere e solo un quarto afferma di averli fissati e si dice al contempo convinto di avere i mezzi per raggiungerli. Secondo McKinsey, insomma, c’è “un chiaro scollamento tra la volontà dichiarata di pagare per un trasporto marittimo a zero emissioni di carbonio e l’azione dimostrata”.
Esistono infatti diversi ostacoli percepiti relativi alla decarbonizzazione della logistica. Secondo il report, tra questi si osserva innanzitutto una certa esitazione da parte dei carrier nell’approntare una offerta sostenibile per via degli alti costi iniziali, mentre dal lato dei caricatori c’è incertezza rispetto all’impegno ad esempio nel sottoscrivere contratti per servizi di trasporto via strada su mezzi elettrici per timori ad esempio sull’operatività (rispetto alla disponibilità di stazioni di ricarica, e così via). Collegata a questa ci sono inoltre dubbi sulle tecnologie e sui carburanti del futuro.
Ciò detto, comunque secondo il report le aziende possono raggiungere l’obiettivo di ridurre tra il 40% e il 50% le proprie emissioni legate alle attività logistiche utilizzando soluzioni disponibili già oggi, utilizzando strumenti come la riconfigurazione dei network distributivi, l’ottimizzazione dei carichi, l’impiego di un mix modale e così via.
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