Italia al primo posto per crescita dell’export farmaceutico tra 2021 e 2023
Nei tre anni le vendite estere sono cresciute del 47%, posizionando la Penisola al sesto posto globale
L’industria farmaceutica italiana ha rafforzato il suo peso mondiale, rivelandosi la prima al mondo per crescita del suo export tra 2021 e 2023. Lo evidenzia l’ultimo report di Farmindustria, rilevando che a livello nazionale lo scorso anno il settore ha generato una produzione pari a 52 miliardi di euro in valore, di cui 49,1 miliardi destinati alle vendite estere. Dato, quest’ultimo, in aumento del 3% su quello del 2022.
Le esportazioni di medicinali, pari a 41,3 miliardi di euro, in particolare rappresentano l’84% del totale delle esportazioni, e registrano una crescita del 2,2% rispetto all’anno precedente.
Negli ultimi dieci anni, rileva il report, l’export farmaceutico più in generale è cresciuto a un tasso medio annuo del 9,6%, ovvero il doppio rispetto a quello dell’industria manifatturiera (+4,8%). Particolarmente rilevante è l’incremento registrato tra il 2021 e il 2023, ovvero +47%, una tendenza che posiziona la Penisola al vertice del ranking globale, davanti a Stati Uniti e altri grandi operatori globali.
Oggi l’Italia, prosegue l’analisi, è il sesto paese al mondo per export farmaceutico, con un peso sul totale globale passato dal 5% nel 2018 al 6% nel 2023. Rispetto, invece, all’export manifatturiero dell’Italia, quello dell’industria farmaceutica rappresenta oggi l’8,2% (da 5,8% nel 2018 e 5,3% nel 2013).
La propensione alle esportazioni, ovvero la quota esportata della produzione è superiore, nel periodo 2019-2023, a oltre il 90% per il totale del settore, in forte crescita rispetto al 45% del periodo 1999-2003 e al 62% del periodo 2009-2013.
Il dettaglio per comparto merceologico vede prevalere i medicinali, che rappresentano circa l’84% delle esportazioni. Per destinazione geografica, si nota la prevalenza dei paesi europei (64,7% dell’export e 81,8% dell’import), di cui l’Unione Europea a 27 Paesi rappresenta la componente di gran lunga maggioritaria.
Passando all’analisi dei principali partner commerciali, nel 2023 figura al primo posto il Belgio, che funge da centro logistico europeo per l’esportazione dei prodotti farmaceutici nel resto del mondo, con il 15% dell’interscambio totale. Seguono gli Stati Uniti (14%) e la Svizzera (12,7%), poi la Germania (12,5%), Paesi Bassi (8%), Cina (6%), Irlanda (5,8%) e Francia (5,5%). Spagna e Austria sono i restanti partner commerciali tra i primi dieci.
Relativamente al confronto con altri paesi produttori, Farmindustria ha indicato come obiettivo quello ridurre il divario con i principali competitor, ovvero Usa, Cina, Singapore, Emirati Arabi e Arabia Saudita, che stanno investendo massicciamente nel rafforzamento delle proprie strutture industriali. “Non bisogna perdere ulteriore terreno con scelte sbagliate che penalizzano l’attrattività e ci espongono a dipendenze strategiche” ha commentato al riguardo il presidente dell’associazione Marcello Cattani. Si consideri che già oggi il 74% dei principi attivi di uso più consolidato dipende infatti da produzioni in Cina o in India così come il 60% dell’alluminio, materia prima fondamentale per le nostre imprese” sottolinea Farmindustria.
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