Sangritana cerca ancora un socio di minoranza e intanto avvia la cassa integrazione
Sulla crisi dell’impresa ferroviaria merci di Tua Spa si scontrano azienda e opposizione regionale, che la definisce “una bufala”
Sangritana Spa “sta attraversando un momento particolarmente complesso, operando in un mercato altamente competitivo che vive una crisi sistemica sia a livello nazionale che a livello locale”. Lo hanno dichiarato i vertici di Tua Spa – la società di trasporto pubblico della Regione Abruzzo che la controlla interamente – nel corso di una conferenza stampa in cui hanno annunciato l’avvio della cassa integrazione per i 92 dipendenti dell’azienda, impresa ferroviaria attiva nel settore merci.
Passata lo scorso maggio sotto la gestione diretta della controllante, appunto Tua Spa, Sangritana Spa secondo i suoi vertici sta soffrendo per la crisi che ha investito il settore automotive nella Val di Sangro – principale cliente dei suoi servizi di trasporto – e in particolare per le difficoltà dello stabilimento di Stellantis Atessa, dove pure è stata attivata la cassa integrazione, ad oggi prorogata fino alla settimana che termina il 22 settembre.
Parlando delle difficoltà attraversate dall’azienda, Maxmilian Di Pasquale, direttore generale Tua ora nominato amministratore unico di Sangritana Spa, ha evidenziato la necessità di un consolidamento della sua struttura finanziaria, un obiettivo che l’azienda punta ancora a ottenere attirando un “partner esterno”.
Una ricerca che la società aveva avviato, lanciando una prima indagine di mercato, già nel 2022, con l’obiettivo di individuare un socio di minoranza, e i cui nuovi termini si chiuderanno, ha affermato Gabriele De Angelis, presidente di Tua Spa, il 15 ottobre.
Nel merito delle cause e dei numeri della crisi Di Pasquale ha genericamente indicato che “i principali indicatori economici di Sangritana Spa dicono che c’è un trend crescente del fatturato accompagnato da un trend, altrettanto crescente, dell’indebitamento”, prospettando un ulteriore calo dei ricavi per il 2024 per via “della crisi produttiva di Stellantis, destinata a durare”.
Una lettura della situazione che è stata però interamente contestata dalla opposizione, che ha messo in discussione non solo le cause della crisi e le soluzioni prospettate da Tua, ma anche lo stato reale delle difficoltà dell’azienda.
Tra le voci più critiche, raccolte da ChietiToday, quella di Camillo D’Alessandro, presidente regionale di Italia Viva, che secondo quanto riferito dalla testata ha definito la crisi di Sangritana “una bufala”, in quanto in realtà legata a debiti non pagati della stessa Tua Spa nei confronti della sua controllata. D’Alessandro ha inoltre espresso forti perplessità anche rispetto al peso di Stellantis sui ricavi dell’azienda, che sarebbero pari al 15% del fatturato e quindi non strettamente determinanti sul suo bilancio. Crisi reale o meno, infine ha contestato anche la soluzione individuata da Tua Spa per risolverla: “Per trovare un partner commerciale non necessariamente si devono vendere le quote. Ci si allea, si fa un consorzio, si fanno tante altre cose, tranne una: svendere un vettore che è l’unico che può entrare in Val di Sangro perché quello è un binario regionale. Questo è un vantaggio competitivo enorme che con la vendita delle quote svanisce perché l’obiettivo è far svanire Sangritana”.
Concorde con questa lettura dei fatti anche Giacinto Verna, consigliere comunale di Lanciano ed esponente di Azione, che ha ricordato le buone performance di Sangritana nella sua breve nuova storia e in particolare la sottoscrizione di contratti rilevanti con vari operatori, e pure ha contestato la rappresentazione del quadro economico offerto dai vertici di Tua Spa con “spese per investimenti esclusivamente come debiti” e il modo imparziale con cui sono state trattate “le partite economiche tra controllore e controllante”. Secondo Verna inoltre è fuorviante il dato di 92 persone in cassa integrazione dato che sembra “se ne contino meno di 20 al giorno”. Duro anche Leo Marongiu, esponente del Pd: “Tua e Regione Utilizzano il cavallo di troia della ricerca di nuovi partners industriali per disfarsi di Sangritana nel medio periodo: l’interesse dei nuovi soci privati è quello di entrare nel trasporto merci di Sangritana, cioè di Stellantis, sfruttando il binario regionale”.
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