Confartigianato: “Crisi profonda per l’export della moda (-5,3%)”
Persi nel primo semestre 9,7 milioni di euro al giorno di vendite estere
Confartigianato ha lanciato una richiesta d’aiuto al Ministero delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso per lo stato di crisi profonda in cui versa il settore della moda in particolare per quel che riguarda le vendite estere, osservato nella prima metà dell’anno ma proseguito anche in estate.
La situazione di pesante difficoltà è dimostrata dai dati relativi al primo semestre, chiuso dal comparto con un calo del 5,3% delle esportazioni, ovvero una perdita di 1,8 miliardi di valore, per un calo giornaliero di 9,7 milioni di euro. I crolli maggiori hanno riguardato i mercati di Svizzera (-54,9%), Regno Unito (-9%) e Germania (-7,1%).
Tra le regioni le perdite maggiori sono state osservate in Toscana (936 milioni, pari al -13%), Lombardia (826 milioni, equivalenti a -8,8%), Veneto (455 milioni di export in meno, pari a -7,6%) e Marche (77 milioni, -5,7%). A livello provinciale, è Varese ad aver subito il calo più intenso (199 milioni, -28,7%), seguita da Firenze (778 milioni, -16,5%), Treviso (204 milioni, -15,7%) e Biella (127 milioni, -15,6%).
Negativi nel semestre anche i dati della produzione. A luglio questa è scesa del 18,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, con una flessione complessiva nei primi sette mesi dell’anno del 10,8%. Il decremento supera le riduzioni registrate in Germania e Spagna (-7,0% e -7,9%, rispettivamente), mentre la produzione in Francia è cresciuta dell’1,3%.
Peggiorate anche le aspettative sugli ordini delle imprese della moda, che ad agosto mostrano un saldo negativo di -7,7, rispetto al -3,5 di giugno. La crisi, evidenzia Confartigianato, si riflette anche sulle previsioni di assunzione per il trimestre settembre-novembre 2024, che registrano un calo del 5,6% rispetto all’anno precedente.
Al Ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso il presidente della confederazione Marco Granelli ha quindi denunciato la gravità della situazione, che investe soprattutto le piccole imprese, sollecitando una serie di interventi per scongiurare il tracollo del settore. Dal confronto, è scaturito l’impegno del dicastero a prendere in considerazione alcune proposte avanzate dalla Confederazione, tra cui la sospensione dei versamenti tributari per le imprese in crisi. Confartigianato ha detto di ritenere “altrettanto necessario estendere la Cig in deroga a tutte le tipologie di imprese della moda o ridefinire i criteri per l’assegnazione delle ore disponibili”, nonché “applicare la moratoria sul rientro dei prestiti garantiti attraverso una norma del Fondo Centrale di Garanzia, che permetta l’allungamento dei periodi di rientro senza impatti negativi sul rating aziendale”. La Confederazione ha infine sollecitato l’aumento del 50% dell’aiuto di Impresa 4.0 e la semplificazione delle procedure di accesso ai prestiti Simest per partecipare alle fiere e per la patrimonializzazione delle imprese” nonché la messa a disposizione di risorse per incentivare l’acquisto di capi rigenerati provenienti da filiere certificate.