Pronto a salpare dal porto di Monfalcone il contenitore per le reazioni di fusione nucleare Vacuum Vessel
Il macchinario nasce dalla collaborazione di 15 aziende europee (tra cui il consorzio di Ansaldo Nucleare, Westinghouse Mangiarotti e Walter Tosto) nell’ambito del progetto internazionale sperimentale Iter per la produzione di energia pulita tramite la fusione nucleare
Oltre a Marghera, anche il porto di Monfalcone in questi giorni è terreno di spedizioni project cargo particolarmente rilevanti.
La società Midsea di Midolini Group ha infatti reso nota la partenza via mare dallo scalo goriziano e con destinazione la Francia (Fos sur Mer) del contenitore per le reazioni di fusione nucleare Vacuum Vessel prodotto nel vicino stabilimento di Westinghouse Mangiarotti. Il pezzo è nato dalla collaborazione di 15 aziende europee – fra cui il consorzio di Ansaldo Nucleare, Westinghouse Mangiarotti e Walter Tosto – nell’ambito del progetto internazionale sperimentale Iter per la produzione di energia pulita tramite la fusione nucleare. Il primo impianto nel sud della Francia dovrebbe essere operativo dal 2035.
“Si tratta di una tecnologia avveniristica, frutto di cooperazione internazionale (cinque pezzi vengono prodotti in Italia, gli altri quattro in Corea del Sud) che verrà messa in pratica per la prima volta” ha spiegato Marco Ammannato, vertice di Nogarosped, aggiungendo che “lo scopo è costruire e testare una centrale sperimentale che produca energia nucleare pulita e senza scorie tramite il processo di fusione; per farlo serve un ambiente pulito e sottovuoto, da qui il nome Vacuum”.