In flessione (-2%) l’export italiano extra Ue a settembre
In calo su base annua le vendite verso Usa (-13,4%), Giappone (-12,3%) e Cina (-5,2%), mentre aumentano quelle verso Svizzera (+18,3%), Turchia (+17,3%) e paesi Opec (+10,2%)
A settembre 2024 l’export italiano si è ridotto su base annua del 2% (dopo il -6,8% di agosto), per effetto delle minori vendite di energia (-48,6%) e beni strumentali (-6,7%), e a fronte di una crescita delle vendite estere di beni di consumo durevoli (+15,2%) e non durevoli (+4,7%) e di beni intermedi (+1,0%). L’import nel mese ha registrato una flessione tendenziale del 6,2%, interamente spiegata dalla contrazione degli acquisti di energia (-32,0%). Lo evidenzia l’Istat nel suo ultimo bollettino.
Su base mensile sono risultati in calo entrambi i flussi, con le importazioni che registrano una flessione dell’1,5% e le esportazioni dello 0,4%. Il decremento dell’export è dovuto alle minori vendite di energia (-14,3%) e beni di consumo non durevoli (-4,9%), mentre quello dell’import ai minori acquisti di energia (-7,6%), beni strumentali (-3,6%) e beni intermedi (-1,5%).
Nell’insieme, le esportazioni del trimestre luglio-settembre 2024 calano dell’1,9% rispetto al precedente, con una che riguarda tutti i raggruppamenti, a esclusione di beni intermedi (+1,8%). Nello stesso periodo, l’import registra una riduzione modesta (-0,1%), sintesi di dinamiche differenziate come un aumento delle importazioni di beni di consumo durevoli (+4,8%), beni intermedi (+2,3%) ed energia (+1,6%) e una riduzione di beni di consumo non durevoli (-5,0%) e beni strumentali (-1,0%).
Tornando all’andamento su base annua, il bollettino di Istat rileva a settembre un decremento delle vendite in direzione di Stati Uniti (-13,4%), Giappone (-12,3%) e Cina (-5,2%), e di contro un aumento di quelle verso Svizzera (+18,3%), Turchia (+17,3%) e paesi Opec (+10,2%). Dall’altro lato, le importazioni dai Paesi Opec registrano un’ampia (-38,1%) contrazione tendenziale. Calano anche gli acquisti da Regno Unito (-25,7%), India (-17,9%), Svizzera (-14,8%) e Stati Uniti (-11,5%), mentre aumentano quelli da altri paesi partner extra Ue27, in particolare quelli Asean (+25,6%) e Cina (+20,9%).
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