Mobilità e logistica richiederanno in Italia tra i 145mila e i 158mila lavoratori dal 2024 al 2028
Circa un terzo (33%) del fabbisogno del settore sarà coperto da persone immigrate
Il settore della mobilità e della logistica genererà in Italia, tra 2024 e 2028, un fabbisogno occupazionale complessivo tra i 144.600 e i 158.000 lavoratori, a seconda che il quadro economico sia più o meno favorevole. Questo, a fronte di una richiesta complessiva dell’economia italiana di un numero tra i 3,4 e i 3,9 milioni di addetti nello stesso intervallo di tempo, ovvero una media di 685-770mila lavoratori l’anno.
A queste stime giunge l’ultimo report ‘Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2024 -2028) del sistema Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e pubblicato lo scorso luglio sulla base dei dati contenuti nel Documento di Economia e Finanza di aprile 2024. Un aggiornamento, rispetto alla analoga analisi divulgata nel 2023, che – spiegano gli autori – si è reso necessario “in virtù dei cambiamenti intervenuti sul contesto nazionale e internazionale negli ultimi mesi”.
Prima di entrare nel vivo delle previsioni, qualche necessaria premessa. Il documento fornisce stime occupazionali considerando la somma delle richieste generate dalla cosiddetta ‘expansion demand’, ovvero l’espansione economica del settore in questione, e dalla ‘replacement demand’, ovvero il turnover dei lavoratori, perlopiù conseguenza del pensionamento di quelli più anziani. Lo studio presenta poi delle ipotesi basate su stime più o meno ottimistiche. Lo scenario A, ‘positivo’, prevede una crescita del Pil dell’1% nel 2024, dell’1,2% nel 2025, dell’1,1% nel 2026, dello 0,9% nel 2027 e dell’1% nel 2028. Quello C, negativo, si basa si ipotesi contenute del Def che stimano una crescita del prodotto interno lordo più bassa nel 2024 (0,7%), negativa nel 2025 (-0,1%) e poi nuovamente limitata nel triennio successivo (0,3%, 0,5%, 0,1% rispettivamente).
In numero di occupati, spiega innanzitutto il report, il primo quadro stima, nel quinquennio 2024-2028, una crescita complessiva del 3,7% sul 2023 (quasi +832mila unità), mentre lo scenario peggiore ipotizza comunque un aumento dello stock occupazionale, sebbene attorno all’1,8% (+405mila unità). Da rilevare che su tutti gli scenari ipotizzati peserà positivamente l’impatto del Pnrr, che secondo lo studio genererà circa 970mila richieste di occupazione nel periodo nel caso di piena realizzazione degli investimenti.
Su questo sfondo, il settore della logistica sentirà la necessità, nel caso dello scenario più ottimistico, di 158.000 addetti (quasi totalmente richiesti dal settore privato), una quota non particolarmente elevata considerando che allo stesso tempo commercio e turismo richiederanno 712.500 occupati e il settore della salute 456.200.
Del totale di addetti necessari al settore, prosegue l’analisi, la fetta generata da una espansione economica sarà piuttosto bassa, ovvero compresa tra i 9.200 e i 22.600 addetti, a seconda che si verifichi lo scenario A o quello C. Per un raffronto, l’intera economia italiana secondo il report nel periodo genererà un fabbisogno occupazionale da espansione della domanda tra le 405mila e le 831mila unità.
Decisamente più alta, per il settore, sarà la quota di addetti richiesta per via della cosiddetta ‘replacement demand’, che per logistica e mobilità nel periodo sarà di 135.400 unità e nell’intero mercato italiano pari a circa 3 milioni di occupati (pari al 78% del fabbisogno complessivo in caso di scenario positivo e dell’88% in quello negativo). Al riguardo, va anche osservato che, come sottolineato già da altri studi, la filiera di mobilità e logistica è la più anziana tra tutte quelle presenti nel mercato del lavoro italiano, avendo alla data del 2022 una quota del 9,4% costituita da lavoratori over 59 anni (seguono gli “altri servizi privati” con l’8,7% e l’agroalimentare con l’8,2%).
Il report offre poi alcune previsioni relative a ruoli specifici, quali quello degli autisti di mezzi pesanti, figura professionale che si ritiene in aumento “in maggior numero” nel periodo con un fabbisogno stimato tra le 74mila e le 82mila unità. Relativamente agli ‘Addetti alla gestione amministrativa della logistica’, il report stima un fabbisogno tra i 38.200 addetti e il 42.000 nel quinquennio 2024-2028
Un paragrafo a parte va dedicato infine alla stima del fabbisogno di lavoratori immigrati, analizzato per la prima volta dal report in questa ultima edizione. Lo studio di Unioncamere prevede infatti che nel periodo si renderanno necessari per l’economia italiana circa 640mila lavoratori immigrati, ovvero oltre un quinto del fabbisogno complessivo del quinquennio. Nella filiera di mobilità e logistica, il fabbisogno di lavoratori immigrati sarà determinante poiché coprirà il 33% della richiesta di addetti (52.100 lavoratori nello scenario ottimistico), superato sotto questo profilo solo dal comparto della moda dove il personale straniero peserà per il 45,7% sul fabbisogno previsto.
F.M.
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