“Take up stabile e investimenti in lieve aumento nel 2025 dell’immobiliare logistico italiano”
Sinisi (Engels & Volkers) stima che il comparto andrà ad assorbire spazi per circa 2,2 milioni di metri quadrati
Milano – Il 2025 dell’immobiliare logistico italiano vedrà il take up rimanere stabile a circa 2,2 milioni di metri quadrati e gli investimenti salire lievemente, attestandosi a circa 2 miliardi di euro.
A prendersi il rischio di ‘dare i numeri’ sulle prospettive del settore per il prossimo anno è stato, nel corso del convegno di presentazione dei risultati della ricerca 2024 dell’Osservatorio Contract Logistics Gino Marchet del Politecnico di Milano, Gianluca Sinisi, license partner di Engels & Volkers.
Non prima però di avere fornito una fotografia di quello in corso, o meglio del suo andamento nei primi 9 mesi. Secondo il partner della società di consulenza, questo infatti vede ad oggi i primi tre trimestri avere raggiunto un volume di investimenti di 1,1 miliardo, in aumento del 10% sullo stesso periodo del 2023, e l’assorbimento attestarsi a 1,7 milioni di metri quadrati (in flessione del 20%). L’anno che volge al termine, secondo Sinisi, è quindi stato caratterizzato da “transazioni in lieve crescita, un interesse persistente dei locatari” e da “canoni stabili ma alti”, in cui si è assistito a un calo dei costi di costruzione, non però davvero significativo considerato la forte crescita registrata negli anni. Tra le tendenze osservate, anche la “diminuzione dell’interesse dei capitali core” che si è accompagnata all’aumento da parte di quelli opportunistici, più disponibili a rischiare.
Dopo avere ‘fatto le carte’ al 2025 del settore, Sinisi ha poi offerto nella sua presentazione anche alcuni spunti rispetto all’interesse degli investitori in relazione alla sostenibilità ambientale degli immobili.
Secondo una indagine della stessa E&V, in una scala da 1 a 5, in particolare la presenza di una certificazione green ottiene un interesse di 3,9 punti. Tra gli elementi a maggior valore aggiunto, in questa direzione, gli intervistati hanno indicato in maggioranza come interessante la presenza di soluzioni per l’autoproduzione di energia (26%), a localizzazione in una area brownfield (24%), l’impiego di materiali sostenibili in fase di costruzione (13%) e infine la presenza di spazi per il benessere psico-fisico dei lavoratori (13%).