Vola nel 2024 l’export italiano extra Ue di macchine per imbottigliamento (+18,4%)
In lieve crescita (+2,4%) le vendite comunitarie, dove si registra però un netto calo di quelle verso la Francia (-16,2%)
Con quasi 2,5 miliardi di euro di export, il 2023 ha segnato il recupero e la rimonta sui livelli del pre-covid per il settore delle macchine per bevande, enologia e imbottigliamento made in Italy. Secondo le elaborazioni su dati Istat dell’Osservatorio del vino di Unione italiana vini (Uiv), il consuntivo dello scorso anno segna infatti un +18,5% sul 2022 e un +13,2% rispetto alla performance pre-pandemica.
Il trend positivo è peraltro confermato da una ulteriore crescita tendenziale del 12,7% delle vendite fuori confine nei primi 7 mesi di quest’anno (per un controvalore di quasi 1,6 miliardi di euro), che salvo imprevisti dovrebbe portare il saldo net exports di fine 2024 ad almeno 2,2 miliardi di euro.
“Si tratta di uno dei comparti con la più alta propensione all’export – ha spiegato il segretario generale di Uiv, Paolo Castelletti –, un altro primato del made in Italy e un asset per l’intero settore vino e bevande che trova il suo punto di forza nella tecnologia e nell’innovazione”.
Secondo l’analisi dell’Osservatorio, la ripresa del comparto negli ultimi 5 anni è stata sostenuta in particolare dai mercati extra-Ue, che nel 2023 hanno rappresentato quasi i due terzi delle vendite estere di macchine per bevande, enologia e imbottigliamento (+15% sul 2019).
A trainare questa rimonta, le esportazioni negli Usa, primo mercato di sbocco, che nel quinquennio hanno ampliato la loro quota di mercato dal 10,5% al 15,5% grazie ad un balzo delle vendite del 67,5%.
In aumento a doppia cifra – ma sotto la media – nel 2023 anche le vendite nei mercati comunitari (+9,9% sul 2019), dove Germania e Francia hanno fatto particolarmente bene (rispettivamente +16,8% e +14,7%).
Passando al 2024, il mercato Ue ha registrato una lieve crescita (+2,4% nei 7 mesi), con un calo del 16,2% delle esportazioni verso la Francia, una stabilità di quelle verso la Germania, e un aumento delle vendite in Spagna (a +11,5%).
E’ proseguita invece in volata la corsa dei mercati extra-europei, che chiudono con un complessivo +18,4%, con l’Asia in particolare a +31,6%, l’America settentrionale a +11% (gli Usa a +9,9%), e l’America centro-meridionale a +9,8%.
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