I lavoratori della logistica di Stellantis in sciopero contro il mancato rinnovo dell’appalto
Gli addetti di Trasnova protestano a seguito della decisione del gruppo di internalizzare le attività
Prosegue la protesta dei lavoratori di Trasnova, azienda che opera nella logistica per Stellantis, che lunedì 2 dicembre avevano dato vita a uno sciopero, di fronte all’impianto di Pomigliano d’Arco, per protestare contro il mancato rinnovo dell’appalto, in scadenza il prossimo 31 dicembre. Una decisione – quella di interrompere la collaborazione – che deriva dalla scelta del gruppo automobilistico di internalizzare le attività in questione
Dopo due turni saltati anche ieri, martedì 3 dicembre, gli addetti incroceranno oggi le braccia in tutti i turni di lavoro. Davanti all’impianto permane anche il presidio, rimasto presente anche durante le scorse due notti. Manifestazioni, riferiscono alcune testate frusinati, si sono svolte nei giorni scorsi anche di fronte allo stabilimento di Cassino del gruppo automobilistico.
Secondo la Cgil, sono circa 650 gli addetti di Trasnova, attivi nella gestione di piazzali e bisarche anche nelle fabbriche di Torino Mirafiori e Melfi (Potenza), ora a rischio. Il mancato rinnovo della commessa, secondo i rappresentanti dei lavoratori, toccherà in primis proprio i lavoratori dello stabilimento campano, e a seguire gli altri impianti italiani. A Cassino, dove Trasnova collabora con Logitech e Tecnoservice, gli addetti coinvolti sarebbero 110.
“Tutto ciò accade mentre Stellantis continua a mettere in cassa integrazione lavoratrici e lavoratori, a ridurre le produzioni, a svuotare gli stabilimenti e a chiedere soldi pubblici, con un governo che non sta concretizzando nulla al tavolo automotive e, anzi, taglia dell’80% il fondo automotive per la transizione” hanno dichiarato Ciro D’Alessio (coordinatore nazionale automotive Fiom Cgil), Mauro Cristiani (segretario generale Fiom Cgil Napoli) e Mario Di Costanzo (responsabile automotive Fiom Cgil Napoli).
“È necessario un intervento urgente per tutelare l’occupazione e bloccare i licenziamenti. Alla richiesta specifica per Trasnova di convocazione al ministero delle Imprese, ancora non abbiamo ricevuto risposta. Come aspettiamo ancora la convocazione da parte della presidente del Consiglio per il confronto complessivo sull’automotive” hanno aggiunti i tre sindacalisti.
La vicenda è stata ricondotta dal segretario generale Cgil Napoli e Campania Nicola Ricci anche alle recentissime dimissioni del Ceo Tavares: “Ci troviamo di fronte alla responsabilità di un manager che ha sbagliato strategia industriale mettendo a rischio, come sta avvenendo, l’occupazione in Campania, a partire dai lavoratori di Trasnova, per i quali è quasi certo il licenziamento. Il fallimento di Tavares non si può scaricare su Pomigliano d’Arco e su una delle filiere più importanti del settore auto nel nostro Paese”.
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