In Finanziaria ok agli incentivi per le manovre ferroviarie nei porti
Le port authority sono state autorizzate a erogare agli operatori contributi, che verranno obbligatoriamente ribaltati al 50% alle imprese loro clienti
L’approvazione della legge di bilancio è attesa per venerdì, ma nel frattempo stanno già risuonando le voci delle associazioni di categoria – anche dei settori di trasporto e logistica – sui provvedimenti presenti nel testo.
A esprimere “grande soddisfazione” è anche Fermerci, per l’inserimento di una norma che, riferisce, autorizza le Autorità di Sistema Portuale a erogare contributi fino a un milione di euro annui a favore degli operatori che effettuano i servizi di manovra ferroviaria nei porti. Un intervento invocato in passato anche dall’allora presidente di Confetra Guido Nicolini che evidenziava come in certi scali queste pesino “per il 30%-40% del costo treno”, rappresentando uno dei punti deboli nella competitività del trasporto su ferro rispetto a quello via gomma.
“Si tratta di una norma molto attesa dal comparto, proposta dalla nostra associazione da oltre un anno, che finalmente vede la luce grazie al sostegno di gran parte delle forze politiche della maggioranza e al contributo positivo di alcune forze di opposizione” ha commentato ora il presidente di Fermerci Clemente Carta, rilevando come il settore non avesse finora “mai visto un sostegno economico dedicato all’ultimo miglio ferroviario”.
Più nel dettaglio, la misura inclusa nella Finanziaria prevede, scrive Fermerci, “fino al 31 dicembre 2026, la possibilità per ciascuna Autorità di Sistema Portuale di erogare contributi fino a 1 milione di euro annui a favore degli operatori dei servizi di manovra ferroviaria nell’area portuale, con l’obbligo di trasferire almeno il 50% del contributo alle imprese clienti che usufruiscono dei servizi stessi”. L’intervento sarà regolato da un decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, entro 30 giorni dall’entrata in vigore della norma.
Con l’ok a questo tipo di incentivi, secondo Carta, si risponde “alle esigenze di un settore strategico per la logistica nazionale, gravato da crescenti costi operativi e da una generale riduzione dei volumi di traffico ferroviario delle merci”. Nell’ultimo anno secondo Fermerci il comparto ha infatti perso il 3,2% rispetto al 2022, per circa 1,7 milioni di treni/km.
L’intervento consente quindi “un passo concreto verso la competitività del trasporto ferroviario merci, con effetti positivi sulla sostenibilità e sull’efficienza della logistica portuale” , ha concluso Carta, augurandosi che questo possa “rappresentare solo l’inizio di un percorso di maggiore attenzione alle esigenze del settore”.