Renfe Mercancias ed Msc firmano l’accordo preliminare per la nascita della joint venture
La nuova società rileverà i traffici ferroviari di prodotti siderurgici e intermodali
Entra nel vivo il processo che porterà alla nascita della nuova joint venture tra Msc e il ramo merci della impresa ferroviaria pubblica spagnola Renfe.
Le testate del paese hanno infatti svelato che i due partner hanno appena siglato un accordo preliminare non vincolante per regolare competenze e futuri rapporti. Secondo quanto riportato in particolare su ElEconomista, l’intesa prevede – come già noto – la costituzione di una nuova joint venture paritetica a cui le due aziende conferiranno “buona parte” degli attuali traffici. La gestione operativa delle sue attività sarà in capo a Medlog e in particolare alla sua controllata Medway, già attiva nella Penisola Iberica.
Più nel dettaglio, la nuova società rileverà il traffico di prodotti siderurgici (acciaio, tubi e minerali), quello intermodale (in container) e il traffico cosiddetto multiprodotto, ricevendo anche “buona parte” degli asset in capo a Renfe. Resteranno invece in capo a Renfe Mercancias, che quindi continuerà a esistere e a essere operativa, alcune attività residuali o strategiche come il trasporto ferroviario per l’esercito o quello di butano. Inoltre, riferisce ancora la testata, Renfe “continuerà a gestire traffici automotive che abbiano come origine o destinazione fabbriche presenti sul territorio spagnolo”. La società manterrà pertanto una “piccola flotta” di locomotori, carri e piattaforme.
Un tema delicato è stato poi quello relativo all’inquadramento dei lavoratori ora in capo a Renfe Mercancias. Questi, ha stabilito l’accordo, opereranno nella joint venture sulla base di un contratto di fornitura di servizi, cosa che avverrà anche per gli addetti alle attività di manutenzione. Questa formula, secondo la testata, ha permesso di superare alcune perplessità dei sindacati, che temevano un trasferimento dei lavoratori alla nuova società. Tuttavia anche questa soluzione sta preoccupando le organizzazioni sindacali, che chiedono maggiori certezze ad esempio sulla durata di questi contratti.
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