Leggera flessione nel 2024 per le immatricolazioni di veicoli industriali (-0,7%)
In netto aumento i mezzi leggeri (+27,8%), mentre quelli medio-leggeri e pesanti perdono rispettivamente l’1,7% e l’1,5%
A dicembre il mercato dei veicoli industriali ha registrato un leggero incremento, con 1.872 immatricolazioni rispetto alle 1.859 del 2023 (+0,7%). Il 2024 tuttavia si è chiuso con una leggera flessione (-0,7%), per circa 200 nuovi mezzi registrati in meno rispetto all’anno prima.
Secondo le analisi di Unrae, nell’ultimo mese dell’anno il segmento dei veicoli con massa superiore o uguale alle 16 tonnellate ha subito un calo dell’8,6%, mentre la fascia dei veicoli leggeri (fino a 6 tonnellate) ha registrato un raddoppio e quella dei medio-leggeri, ovvero della fascia tra 6,01 e 15,99 tonnellate, ha segnato un aumento del 33,3%.
Guardando a tutti i dodici mesi dell’anno, il report mostra come detto un calo complessivo dello 0,7%. Mentre i veicoli leggeri registrano un incremento addirittura del 27,8%, quelli di ‘maggiore taglia’ riportano invece leggere flessioni. Nel dettaglio, le immatricolazioni di mezzi medio-leggeri perdono l’1,7% e quelli pesanti l’1,5%.
“Con dicembre si conclude un anno dai due volti, contraddistinto da un primo semestre in crescita dell’11,5% rispetto allo stesso periodo del 2023, seguito da un secondo semestre caratterizzato da una flessione consistente (-14,2%)” ha evidenziato Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae. Uno scenario che secondo Starace era stato “ampiamente previsto”, tali da indurre l’associazione a sollecitare “interventi mirati per scongiurarne gli effetti” con appelli che però “sono rimasti inascoltati”.
Nella sua nota Unrae ha aggiunto di ritenere che le radici del malessere del comparto siano “profonde” e da non attribuire “al processo di transizione green”, considerando che “sebbene le immatricolazioni dei veicoli a zero emissioni siano aumentate del 119,6%, la stragrande maggioranza dei mezzi venduti continua ad essere appannaggio dei motori endotermici (99,3%)”.
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