Carichi di cocaina sequestrati a Gioia Tauro e Vado Ligure
Due operazioni condotte nei due porti hanno fermato merce per 134 kg e dal valore sul mercato dello spaccio di circa 22 milioni di euro
Un carico da 110 kg di cocaina purissima è stato sequestrato nel porto di Gioia Tauro, in una operazione congiunta del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e del personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Lo stupefacente, che una volta immesso sul mercato avrebbe fruttato incassi per circa 20 milioni di euro, è stato rinvenuto in un container sospetto che trasportava bobine di carta, proveniente dal Nord America e diretto in Italia. A scovarlo, i militari delle Fiamme Gialle di Gioia Tauro insieme ai funzionari del locale Ufficio delle dogane, nel corso di una attività di analisi operativa che si inserisce nel costante monitoraggio delle spedizioni commerciali in transito nel porto. In particolare il risultato, spiega una nota, è stato ottenuto “avvalendosi delle apparecchiature scanner in dotazione ad Adm, nonché ricorrendo all’infallibile ausilio delle unità cinofile in forza al Gruppo della Guardia di Finanza di Gioia Tauro”.
Il porto di Gioia Tauro, conclude la nota, si conferma “un importante crocevia di traffici illeciti a contrasto dei quali è stato da tempo predisposto un efficace dispositivo di controllo da parte della Guardia di Finanza e Adm che, sotto il coordinamento dell’Autorità Giudiziaria, sviluppano sistematicamente la loro attività di contrasto al traffico internazionale di stupefacenti, a tutela della legalità, della salute e della sicurezza del Paese e dell’Unione Europea”.
Nella giornata di oggi è venuta alla luce anche un’altra operazione anti-droga, condotta a fine 2024 e che ha avuto come teatro il porto di Vado Ligure. Durante un controllo ordinario su un container sono stati individuati 24 kg di cocaina che erano stati occultati tra carichi di banane fresche provenienti da Puerto Bolivar, in Ecuador e confezionati in 20 panetti raffiguranti per la maggior parte una fenice. Lo stupefacente, che sul mercato dello spaccio avrebbe fruttato incassi per circa 2.200.000 euro, è stato sequestrato grazie a una azione sinergica di Agenzia delle Dogane e Guardia di Finanza.
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