“Il caso Fedex mostra quanto sia necessario l’accorciamento della filiera”
Il sindacato Uiltrasporti auspica che l’inchiesta non metta a rischio l’occupazione di lavoratori diretti e indiretti

L’indagine della Procura di Milano a carico di Fedex per presunta frode fiscale e somministrazione illecita di manodopera “rende ancora più evidente quanto sia necessario l’accorciamento della filiera delle attività nel settore della logistica”. Lo scrive in una nota Uiltrasporti. Oltre a stigmatizzare quella che considera una “devianza del settore” che punta “alla massimizzazione del profitto” a “scapito del lavoro, delle tutele e della sicurezza”, la sigla sindacale ricorda di avere voluto nel Ccnl appena rinnovato “norme atte a garantire il pieno rispetto della normativa e della disciplina sugli appalti” e auspica l’applicazione nel settore della reverse charge, ovvero l’inversione contabile che prevede la possibilità del pagamento dell’Iva da parte del committente.
Relativamente all’inchiesta, la nota evidenzia anche la preoccupazione del sindacato per la salvaguardia dell’occupazione dei “lavoratori, diretti e indiretti, già fortemente penalizzati dalla ennesima procedura di ristrutturazione recente annunciata, che prevede anche la chiusura di ben sei filiali”.
Il riferimento è al taglio del personale annunciato la scorsa estate dal gruppo, che ha previsto in Europa tra i 1.700 e i 2.000 esuberi. Di questi, circa 200 sono in Italia, concentrati in poche filiali, di cui la più colpita sarebbe quella di Padova.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI SUPPLY CHAIN ITALY