Uir lancia la proposta di un tavolo permanente dell’intermodalità che coinvolga i territori
Obiettivo la definizione di un programma di finanziamento che incentivi non singole attività ma interi progetti

Dalla fiera LetExpo in corso a Verona, l’Unione Interporti Riuniti ha lanciato la proposta di avviare un tavolo permanente sull’intermodalità che coinvolga anche le istituzioni e i territori su cui insistono i 26 interporti italiani.
L’idea, spiega l’associazione, quella di avviare un metodo nuovo per lo scambio di idee tra gli operatori della logistica e dei trasporti, incluse le associazioni di categoria, lo Stato centrale e le Regioni, in particolare permettendo un confronto sugli attuali modelli di incentivi e le implementazioni possibili a livello statale e regionale.
Il Tavolo Permanente, spiega Uir, avrebbe più nel concreto il compito di costruire un programma di finanziamento dei progetti intermodali individuati come hub logistici sul territorio. La novità secondo l’associazione starebbe nell’approccio, volto a finanziare non singole attività ma progetti complessi che coinvolgano sia i nodi logistici (porti, interporti, ferrovie) sia gli operatori del settore, con la possibilità di “incentivare il sistema intermodale territoriale nel suo insieme: ferrobonus, nodi logistici (porti e interporti), il collegamento porti – interporti, il collegamento porti- ferrovia”.
Secondo Uir programmi di finanziamento elaborati in questo modo permetterebbero un “razionale utilizzo dei fondi disponibili per lo sviluppo dell’intermodalità (sia statali che regionali) oltre che nella creazione di un sistema logistico più efficiente”.
Esperienze positive a cui guardare secondo l’associazione sarebbero quella del Ferrobonus statale così come le forme di finanziamento quale quella attivata dalla Regione Friuli Venezia Giulia, dove i contributi attivi dal 2004 sono stati resi strutturali con la L.R. 9/2022 e “finalizzati a compensare i diversi costi esterni e di utilizzo dell’infrastruttura tra la modalità stradale e quella ferroviaria sulle relazioni infraregionali, nonché nell’abbattimento degli extra costi derivanti dalla presenza di penalizzazioni strutturali dell’impianto ferroviario regionale e dei relativi raccordi con le aree operative dei nodi logistici e portuali e delle aziende industriali della regione”.
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