Nuovo exploit (+9,15%) nel 2024 per l’export di Grana Padano
Una spinta decisiva alle vendite estere è arrivata a dicembre, con una impennata del 10,88%

Il Grana Padano continua anche nel 2024 la sua ascesa sulle tavole di tutto il mondo, con un aumento delle esportazioni del 9,15% rispetto all’anno precedente.
A fare un bilancio delle spedizioni totali all’estero nel 2024 è stato il Direttore Generale del Consorzio, Stefano Berni, che ha evidenziato: “Dopo un novembre 2024 meno dinamico ma sempre positivo, dicembre ha dato una spinta decisiva, facendo registrare un’impennata del 10,88% nelle vendite all’estero. Complessivamente, 2.685.541 forme hanno lasciato l’Italia, raggiungendo quasi il 52% della produzione totale commercializzata”.
A guidare la classifica delle destinazioni più importanti resta la Germania, da sempre primo mercato di riferimento, che lo scorso anni ha importato ben 634mila forme, pari al 23,6% del totale esportato. La Francia, altro mercato storico per il Grana Padano, si conferma al secondo posto con 319mila forme, mentre gli Usa si posizionano al terzo posto con 215mila forme, confermando il loro ruolo strategico, su cui pesa però l’incognita dei nuovi dazi annunciati dal governo Trump.
Seguono la Spagna, con 163mila forme, seguita dal Regno Unito, con 149mila forme, e dalla Svizzera, che occupa la sesta posizione con 146mila forme.
Il settimo posto è quindi occupato dal Belgio, con 107mila forme, seguito dall’Olanda, che si ferma a 98mila forme. A chiudere la top ten troviamo l’Austria, con 91mila forme, e il Canada, che con 77mila forme si dimostra sempre più attrattivo per il Grana Padano.
Poco fuori dalla top ten si collocano la Svezia (11esima, 70mila forme) e la Polonia (12esima, 64mila forme). Seguono la Grecia (53mila forme), la Danimarca (48mila forme) e la Romania, che chiude la classifica dei primi quindici mercati all’estero con 43mila forme.
“L’incremento di 225.161 forme esportate rispetto al 2023 rappresenta – ha sottolineato Berni – un aumento significativo, pari al 4,3% della produzione marchiata”. Se lo scorso anno è stato da record, secondo di direttore generale del consorzio, il 2025 “si prospetta ancora più ambizioso, con nuove opportunità per consolidare e ampliare la presenza globale del Grana Padano”.
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