Al via nell’interporto di Padova i test su remotizzazione e automazione delle gru
Prevista prima dell’estate l’entrata in operatività del sistema, che raddoppierà l’attuale capacità di movimentazione treni

Sono iniziati nel fine settimana nell’interporto di Padova i test operativi relativi alle procedure di remotizzazione e automazione delle gru elettriche a portale, adibite alla movimentazione di container e semirimorchi. La sperimentazione – che al momento coinvolge il fascio sud del terminal, ovvero quattro binari da 750 metri, sui quali operano tre mezzi – ha preso il via dopo il completamento dei necessari interventi infrastrutturali e di software. Secondo le stime della società, le procedure – che necessitano ora di una fase di fine tuning – saranno testate ancora per alcune settimane, con l’obiettivo di farle diventare operative già entro l’estate. Parallelamente verrà completata la formazione dei gruisti.
Nel dettaglio, la remotizzazione riguarda la possibilità per l’operatore di effettuare le manovre non più dalla consueta cabina sospesa a una ventina di metri da terra, ma da una sala controllo, appositamente realizzata nella palazzina uffici del terminal, quindi in un ambiente più comodo e confortevole. Con l’automazione, si intende la possibilità che sia la stessa gru, grazie alle istruzioni ricevute dal Tos (Terminal Operative System, sviluppato dallo stesso interporto) a compiere in autonomia tutti i movimenti necessari.
L’iniziativa – la prima di questo tipo in uno scalo intermodale italiano – permetterà di incrementare, fino al raddoppio, la capacità di gestione treni dell’interporto.
“Da un punto di vista industriale, l’obiettivo è aumentare la produttività del terminal” ha spiegato il direttore generale Roberto Tosetto. “Remotizzazione e automazione ci permettono non solo di compiere un numero maggiore di operazioni di carico e scarico, ma anche di ottimizzarle, evitando spostamenti inutili delle gru lungo il binario e posizionamenti non ottimali dei container nelle aree di stoccaggio”.
In particolare quest’ultimo intervento consentirà a interporto Padova di gestire le movimentazioni anche di notte, ad esempio collocando i contenitori nella posizione migliore per la loro destinazione futura.
“Quando saremo a regime, potremo caricare e scaricare, lungo questi quattro binari, il doppio dei treni che serviamo ora, aumentando in modo davvero notevole l’offerta alle imprese ferroviarie e agli operatori multimodali”, ha aggiunto Tosetto, evidenziando che il sistema eviterà “spostamenti inutili delle gru lungo il binario e posizionamenti non ottimali dei container nelle aree di stoccaggio”, senza tuttavia “consumare un solo metro quadro di terreno in più rispetto a ora”, e anzi alimentando le gru “anche con l’energia elettrica autoprodotta con il nostro impianto fotovoltaico”.
L’implementazione del sistema, ha chiarito Interporto Padova, ha previsto anche l’introduzione di nuove procedure ed elementi per garantire la sicurezza degli operatori. Nel dettaglio, l’area interessata è stata recintata e protetta da un ulteriore sistema che rileva ogni presenza umana non prevista, nel caso bloccando le attività. Gli operatori autorizzati possono accedervi inoltre solo da un tornello simile a quello d’ingresso agli stadi, indossando un casco dotato di radiotrasmettitore in grado di identificarli e geolocalizzarli in ogni momento. Inoltre, gli autisti dei camion che caricano e scaricano i container non potranno rimanere a bordo del mezzo, o nelle vicinanze, durante le operazioni, ma dovranno spostarsi in appositi box di protezione distribuiti lungo la corsia. Dall’altro lato, le gru sono state dotate di sensori e telecamere supplementari per poter correttamente operare senza la presenza umana a bordo.
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