Decolla l’export di acque minerali italiane (+28,5%)
Sul settore, che ha gli Usa come principale mercato di destinazione con una quota di circa il 33%, grava la minaccia dei dazi dell’amministrazione Trump

Dopo l’exploit del 2023 (+20,9%), il comparto italiano delle acque minerali festeggia una nuova annata di boom delle vendite estere. Secondo i dati diffusi da Mineracqua, associazione confindustriale di categoria, queste nel 2024 sono state pari a 1,4 miliardi di euro, in crescita ancora del 28,4% sull’anno precedente.
A gettare un’ombra sul risultato è la consapevolezza che il comparto ha negli Usa il principale mercato di destinazione, con una fetta di circa il 33% (476,7 milioni di euro) e una crescita del 28,5% rispetto all’anno precedente. “Non possiamo ignorare le incertezze legate ai dazi minacciati dall’amministrazione Trump, che potrebbero compromettere la crescita del nostro settore negli Stati Uniti” ha evidenziato al riguardo il vice presidente e consigliere delegato dell’associazione Ettore Fortuna.
Tra le mete preferite dalle acque minerali italiane – San Pellegrino, San Benedetto e Sant’Anna le più acquistate all’estero – c’è poi la Francia con 158,7 milioni di euro. Seguono la Germania, con 90,4 milioni di euro (+36,5%), e il Regno Unito, con 84 milioni di euro (+165,8%). Complessivamente, il mercato dell’Unione Europea con il Regno Unito incide per 491,7 milioni di euro. Preoccupa invece nel mercato interno la tendenza nella ristorazione italiana a sostituire le acque minerali con altre “potabili microfiltrate o osmotizzate”. Di contro risultano ancora in crescita le vendite nella Gdo, dove nel 2024 si è assistito a un + 1,7% a volume e un + 2,7% a valore.
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