Nuovo record (+5,5%) per le vendite estere dei vini italiani nel 2024
Gli Usa restano la prima destinazione con una quota del 24% e un valore delle esportazioni di quasi 2 miliardi di euro

L’export di vini italiani ha toccato nel 2024 gli 8,135 miliardi di euro in valore, ovvero il 5,5% in più del dato dell’anno precedente. In volume, le vendite estere si sono attestate sui 21,738 milioni di ettolitri, in progressione del 3,2% sull’anno prima.
A dare i numeri relativi alle esportazioni di uno dei settori chiave del made in Italy è stata Ismea, sottolineando però che il primato può essere legato alla corsa alle scorte che si sta verificando, ancora in questi giorni, negli Usa in attesa dell’introduzione dei dazi annunciati da Trump.
Proprio gli Stati Uniti continuano a essere la principale meta dei vini italiani, per una quota pari al 24% del totale, con un valore di 1,938 miliardi di euro (+10,3%) per 3,6 milioni di ettolitri (+7% sul 2023). lL secondo posto la Germania con 1,185 miliardi di euro (+3,7%) per 5,13 milioni di ettolitri (-3,3%) e al terzo il Regno Unito con 851 milioni di euro (+1%) per 2,61 milioni di ettolitri (+2%).
Ismea segnala inoltre gli ottimi sviluppi delle vendite in Canada, al quarto posto tra i principali clienti (+15,3% il fatturato, +4% gli ettolitri) e in Russia, che nell’intera annata trascorsa ha incrementato gli acquisti di vini e spumanti italiani di oltre il 40% sia a valore che a volume.
Ancora una volta a trainare le vendite sui mercati internazionali sono state le bollicine, che rappresentano oggi il 25% dell’export in volume e il 29% del valore maturato sui mercati esteri dai vini italiani. Il bilancio dell’anno del segmento spumanti è estremamente positivo, con una progressione del 12% in termini quantitativi e del 9% nei corrispettivi monetari.
L’Italia nel 2024 si è anche confermata leader mondiale per volumi esportati (e seconda in valore dietro la Francia). Scendendo nel dettaglio delle principali categorie dell’export delle cantine nazionali, le elaborazioni Ismea sui dati Istat evidenziano una crescita sostenuta per i vini a denominazione di origine protetta (Dop), che chiudono l’anno con un incremento del 6,5% in valore e del 7,6% in volume, grazie anche al contributo positivo dei vini fermi.
Gli Igp registrano un aumento più moderato (+1,3% in valore, +2,8% in volume), mentre i comuni subiscono una contrazione di quasi il 7% in quantità, compensata da un equivalente incremento dei corrispettivi monetari.
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