Miazzi (Aspiag): “La collaborazione di filiera è un processo per gradi”
Quick wins e relazioni uno a uno secondo la manager di Aspiag Service – Despar possono dare l’avvio a iniziative via via più ampie e profonde

Milano – Uno dei due “messaggi positivi” usciti dalla ricerca ‘Mappatura ed evoluzione dei flussi logistici nella filiera del largo consumo’, realizzata da Gs1 Italia con un gruppo congiunto di Politecnico di Milano e Università Liuc, è che le aziende della Gdo stanno dedicando sempre più attenzione allo sviluppo di progetti collaborativi nella logistica (l’altro riguarda il loro crescente impegno sulla sostenibilità).
In particolare, ha evidenziato Marco Melacini, professore del Politecnico di Milano che ha collaborato all’indagine, ne hanno all’attivo circa il 54% delle aziende della grande distribuzione organizzata e il 46% di quelle produttrici. L’ambito d’azione può variare – anche se per la gran parte coinvolge i livelli di servizio – ma in genere la matrice è simile: si parte cioè quasi sempre da una relazione uno a uno (tra un produttore e un’ insegna), che non si ‘accende’ improvvisamente ma avanza per gradi. Un copione che si ritrova anche nel percorso intrapreso da Aspiag Service, illustrato alla platea del convegno di Gs1 da Chiara Miazzi responsabile supply chain management dell’azienda, concessionaria del marchio Despar nel Nord Est.
Questo, ha spiegato Miazzi, ha avuto inizio nel 2021, una fase dell’era Covid caratterizzata da alta instabilità e incertezza in cui Aspiag aveva riscontrato un abbassamento dei livelli di servizio. Anche nel suo caso, i primi passi sono nati dall’esigenza di individuare insieme ai fornitori delle contromisure, quindi con l’obiettivo di perseguire soluzioni d’emergenza, che “fornissero quick wins”, ma che loro natura non potevano essere né definitive né esportabili al di fuori della ‘diade’. Un punto chiave, ha rilevato Miazzi, è stato l’agire nell’ambito di relazioni non commerciali, ovvero alla ricerca di soluzioni di carattere organizzativo, non remunerate contrattualmente. Successivamente, nel 2023, il consolidamento delle relazioni sviluppate in precedenza ha portato ad approntare soluzioni ottimizzate e stabili, affiancate da un monitoraggio periodico, infine con il cambio di prospettiva: dalla gestione di problemi già insorti, alla loro prevenzione.
“La sorpresa è che nel 2024 la richiesta di creazione di relazioni è aumentata, con progetti più complessi” ha evidenziato Miazzi. Più nel dettaglio, ad oggi Aspiag vanta nell’ambito dei progetti collaborativi di filiera, “sei relazioni mature, attive dal 2021” e “10 attivate solo nel 2024”. I risultati conseguiti sono stati tra gli altri: il miglioramento dell’on time, in alcuni casi con un +15% tra 2023 e 2024, dell’in full (in alcuni casi +2-3% nello stesso intervallo), una riduzione dei respingimenti, l’ottimizzazione degli ordini (in termini di lead time, frequenza, order size), l’avvio di prototipi per la digitalizzazione delle consegne. Se da un lato il percorso di costruzione di rapporti collaborativi di filiera può rivelarsi graduale e faticoso per la necessità delle due controparti di sviluppare una fiducia reciproca, Miazzi ha però anche invitato a lavorare internamente, sia investendo in percorsi di formazione ad hoc in Supply Chain Collaboration, sia rilevando come a volte la ‘resistenza’ possa venire anche dagli altri reparti delle stesse aziende, quando non abituati a riconoscere la validità di relazioni di natura non commerciale.
F.M.
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