Stop all’Autostrada Ferroviaria Alpina tra Orbassano e Aiton
La società di Mercitalia e Sncf annuncia il fermo delle attività dal 21 aprile

Si fermerà a partire dal prossimo 21 aprile l’attività dell’Afa, l’Autostrada ferroviaria alpina che trasporta su rotaia le merci lungo l’asse tra Torino e Lione, precisamente sulla tratta tra l’interporto Sito di Orbassano e Aiton (Chambéry).
L’annuncio – riferiscono diverse testate tra cui La Stampa e Rainews – è arrivato direttamente dalla stessa società, controllata da Mercitalia e dalla francese Sncf, in una lettera destinata a clienti e fornitori. Nella missiva Afa ha parlato dello stop e della assenza, “allo stato, di prospettive di ripresa”, ovvero della assenza di sufficienti fondi assicurati dai governi di Italia e Francia. Secondo quanto riportato in particolare dal quotidiano torinese, l’azienda, che aveva ottenuto la possibilità di servirsi di tre tracce giornaliere andata e ritorno, aveva dovuto fare i conti per il 2025 con un taglio ai finanziamenti nella misura di 2,5 milioni di euro, senza i quali l’effettuazione del servizio è risultata insostenibile.
In risposta a una interrogazione parlamentare presentata dal deputato Alessandro Cattaneo (Forza Italia), il viceministro alle infrastrutture e ai trasporti Edoardo Rixi aveva segnalato come Governo italiano e francese stessero valutando la riattivazione di una misura di contribuzione congiunta sulla falsariga della ‘norma merci’ (che prevede contributi alle imprese ferroviarie in misura proporzionale ai treni km effettuati), la quale nel caso dovrà comunque ricevere il via libera dalla Commissione Europea.
Sulle pagine de La Stampa lo stop alle attività di Afa è stato criticato in particolare da Star Marcevaggi, che effettua trasporti di merce pericolose e rifiuti, e da Marenzana, che movimenta prodotti chimici liquidi. I referenti delle due aziende hanno sottolineato in particolare la superiorità della ferrovia sulla gomma rispetto alla capacità di trasporto in un solo viaggio, nonché la sua economicità.
Tra i contraccolpi del fermo alel attiivtà di Afa, oltre a un probabile shift modale a favore della strada, vanno annoverati possibili tagli occupazionali, che potrebbero interessare fino a cento posti di lavoro.
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