Cresce (+0,8%) nel 2024 l’export dei distretti industriali italiani
L’analisi di Intesa Sanpaolo ha rilevato anche un crescente ricorso al trasporto ferroviario in particolare per le imprese del sistema moda della Toscana

Mentre sulle esportazioni italiane incombe la minaccia dei dazi, l’ultima edizione del Rapporto Economia e Finanza dei Distretti Industriali redatto dal Research Department di Intesa Sanpaolo certifica l’ottimo andamento nel 2024 delle vendite estere delle imprese distrettuali della Penisola, nonostante un calo del fatturato.
L’analisi dei bilanci di 22.700 realtà evidenzia infatti come, dopo il balzo del biennio 2021-22, nel 2023 i ricavi si siano stabilizzati su circa 344 miliardi di euro (-0,5%). Per il 2024 si stima un calo più marcato (-3,5%), mentre le prospettive per il 2025 sono condizionate dall’esito delle tensioni commerciali in corso.
Gli ultimi dati disponibili confermano però la competitività dei distretti sul fronte delle vendite estere nel 2024, anno che si è chiuso con un nuovo record a 163,4 miliardi (+0,9%), a fronte di un contemporaneo calo dell’import (-1,9%, dopo il -9,3% del 2023). Su questo contesto, si è messa in evidenza la filiera agro-alimentare, con un aumento dell’export a prezzi correnti del 7,1%. Altre performance elevate sono state quelle di meccanica, filiera dei metalli, beni di consumo della moda e prodotti e materiali da costruzione.
Da rilevare che secondo una analisi di lungo periodo, a coprire gli anni dal 2005 al 2023, ha rivelato la capacità delle imprese distrettuali di ampliare il proprio raggio d’azione, passato in quell’intervallo di tempo da una media di 3.150 a 3.434 chilometri.
Il report ha messo inoltre in evidenza come tra le oltre 22mila imprese analizzate ve ne sia una quota, descritta come ‘champion’ in base alle performance nel periodo 2021-23. Pari a quasi l’8% del totale, ben rappresentate in ogni settore, si distinguono per essere particolarmente attive in termini di innovazione e internazionalizzazione e una maggiore presenza di giovani e donne nei consigli di amministrazione.
Sotto il profilo dei trasporti, infine, viene rilevato in alcune aree, un maggior ricorso a quello ferroviario. Questo in particolare è stato riscontrato nei distretti toscani del sistema moda, dove tra il 2001 e il 2023 la quota di export gestita via gomma è scesa al 90% (dal 97%), mentre parallelamente l’incidenza del trasporto ferroviario è cresciuta di tre punti percentuali.
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