Ricavi e pedaggi inferiori alla media europea per il trasporto ferroviario merci italiano
Secondo l’ultimo Annual Report di Irg Rail nel 2023 il segmento cargo ha contato per il 14% del traffico elettrificato e per il 7% dei ricavi da pedaggi per i gestori dell’infrastruttura

Nel 2023 il traffico ferroviario in Italia ha sviluppato 383 milioni di treni-km, con una quota relativa ai convogli merci pari al 13%. Le percorrenze ‘elettrificate’ sono state pari a 358 milioni di treni-km (il 93% del totale), con il traffico cargo che ha contato per una fetta leggermente superiore, ovvero il 14%.
A fornire i dati è il 13esimo Annual Market Monitoring Report di Irg Rail, associazione che raccoglie le autorità regolatorie di settore di 31 paesi europei, che in questa sua ultima analisi annuale ha offerto anche alcuni numeri rispetto a costi e ricavi derivanti da questa attività.
Relativamente ai primi, lo studio ha mostrato come in Italia nel 2023 i pedaggi avessero per i convogli merci un costo medio di 1,81 euro per treno-kilometro (contro una media europea di 2,83), mentre per tonnellata-kilometro il costo è stato invece di 0,33 euro (a fronte di 0,52 pagati in media in Europa). Per fornire qualche raffronto, si può rilevare come ben più alti siano stati nello stesso anno i costi presentati dalla Lituania (18,38 euro per treno-km) o, in misura minore, quelli richiesti da Svizzera (5,37 euro treno-km) o Germania (3,08 euro treno-km), mentre più convenienti sono risultati i transiti in paesi come Bulgaria, Slovenia o Portogallo.
Secondo il report, complessivamente i ricavi 2023 derivanti dai pedaggi per attività di treni merci sono stati per il gestore italiano della infrastruttura il 7% del totale, a fronte di una quota generata da quelli passeggeri del 93%.
Il report ha rilevato anche un aumento del load factor: nel 2023, in media in Italia i convogli merci hanno trasportato una media di 542 tonnellate-km (per treno-km), in crescita del 4% sull’anno precedente.
Tra i dati interessanti forniti dal report ci sono anche quelli relativi ai ricavi generati dall’attività di trasporto ferroviario merci, che per l’Italia si sono rivelati nel 2023 inferiori a quelli medi europei. Nello specifico, le imprese tricolori hanno ottenuto 18,61 euro per treno-km e 3,43 euro per tonnellata netta – km, contro una media continentale rispettivamente di 25,57 euro e 4,55 euro (da considerare che nel conto mancano però i valori di paesi come Svizzera, Austria o Belgio, che non li hanno forniti).
Dal report di Irg Rail è emerso inoltre per l’Italia il ritratto di un mercato dotato di un buon livello di apertura, con una offerta operativa in via di efficientamento. Se in media nel contesto continentale la quota ancora in capo all’operatore incumbent era nel 2023 del 43%, nella Penisola, mostra il rapporto, questa è stata pari al 41%. Si tratta di un valore, va rilevato a margine, in linea con quello indicato da Rfi per il 2024 e citato anche nell’ultimo report annuale di Fermerci.
Nel 2023, ha evidenziato ancora l’analisi, il load factor del trasporto ferroviario merci risultava in crescita in Italia, con una media di 542 tonnellate-km (per treno-km), in aumento del 4% sull’anno precedente. Il tutto contro un declino medio del 3% a livello europeo nello stesso anno. Da rilevare che questa tendenza è stata riscontrata e citata anche nell’ultimo report 2024 di Fermerci. Secondo gli analisti, il costante aumento, negli ultimi anni, delle tonnellate-km trasportate, cresciute maggiormente rispetto ai treni-km, può essere stato influenzato da fattori “come l’adeguamento delle infrastrutture ferroviarie agli standard europei che continua ad incrementare la capacità delle linee esistenti e anche l’adozione di tecnologie avanzate nei sistemi di controllo e gestione del traffico ferroviario permettendo una maggiore efficienza operativa”.
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