L’Emilia Romagna vara il nuovo incentivo per merci su treni e chiatte
Incentivi per 6,4 milioni di euro, con un orizzonte temporale di 3 anni. Questo lo stanziamento disposto dalla Regione Emilia Romagna, attraverso la Legge Regionale n.24 dello scorso 22 dicembre, per il suo nuovo incentivo a favore del trasporto merci ferroviario e fluvio-marittimo. Giunto alla sua quarta edizione (e ora decisamente più ‘ricco’ di quelle […]
Incentivi per 6,4 milioni di euro, con un orizzonte temporale di 3 anni. Questo lo stanziamento disposto dalla Regione Emilia Romagna, attraverso la Legge Regionale n.24 dello scorso 22 dicembre, per il suo nuovo incentivo a favore del trasporto merci ferroviario e fluvio-marittimo.
Giunto alla sua quarta edizione (e ora decisamente più ‘ricco’ di quelle precedenti), il bonus – hanno spiegato l’assessore mobilità e trasporti dell’ente, Andrea Corsini, e la responsabile dell’area viabilità, logistica, vie d’acqua e aeroporti, Federica Ropa, in un convegno dedicato – è rivolto in particolare a supportare i traffici aggiuntivi avviati nel 2023 (rispetto a quelli attivi nel 2022), per un periodo da uno a tre anni, con l’intento cioè di sostenere l’avvio di nuove relazioni fino al superamento della fase più critica di start up.
Resta valido il criterio della ‘regionalità’, con un occhio alla nascente Zona Logistica Semplificata Emilia Romagna (per l’avvio della quale, ha spiegato Corsini, manca ormai solo l’ultima firma del Ministero dell’Economia e delle Finanze).
In altre parole, l’incentivo riguarda traffici con origine o destinazione in Emilia Romagna (prediligendo però quelli che nascono e terminano all’interno dei confini regionali), in proporzione al chilometraggio percorso localmente.
Saranno preferiti in particolare servizi di corto raggio (rispetto al medio-lungo), che offrano collegamenti retro-portuali, che risolvano ‘colli di bottiglia’, che abbiano una maggiore frequenza e che siano credibili rispetto alla prospettiva di una loro stabilizzazione.
Più nel dettaglio, il sostegno riguarderà nuovi tragitti ferroviari (o nuovi servizi su tragitti esistenti) o nuovi servizi di trasporto sul sistema idroviario padano-veneto (che interessino almeno una delle banchine fluviali o marittime della Regione o il porto di Ravenna). Per i primi è richiesta l’attivazione di almeno 20 treni/anno o il trasporto di almeno 15mila tonnellate/anno, mentre per quelli su fiume il quantitativo minimo è di almeno 10mila tonnellate all’anno. Sono tuttavia ammissibili a contributo anche singoli trasporti eccezionali fluviali o fluvio-marittimi.
Destinatarie dei contributi sono come in passato le imprese logistiche, gli operatori del trasporto multimodale e le società armatoriale attive nel territorio della Regione e con sede nella Ue.
Relativamente ai contributi, è la stessa legge a indicare che quelli ferroviari sono calcolati “su base chilometrica fino ad un massimo di 120 chilometri, anche se il tragitto è di lunghezza superiore”, nella misura di 0,011 euro per tonnellata al chilometro. Quelli quelli fluvio-marittimi sono invece sovvenzionati con 2 euro/tonnellata (e con 3.000 euro per ogni trasporto eccezionale).
La legge ha poi previsto un certo grado di flessibilità rispetto a eventuali modifiche al servizio che – hanno poi sottolineato i relatori invitati alla tavola rotonda seguita alle presentazioni – sono ormai piuttosto frequenti considerate per esempio le variazioni di porti di partenza o arrivo decise dalle compagnie di trasporto container e più in generale il contesto di mercato che negli ultimi anni si è mostrato estremamente instabile. Per assecondare questa mutevolezza, sono consentite le modifiche della tipologia di merce trasportata, dell’origine o della destinazione “a parità di percorrenza nel territorio regionale, salvo il mantenimento obbligatorio dello scalo regionale da cui partono o arrivano”. Lo stesso per i trasporti su fiume, per i quali però deve permanere “il mantenimento obbligatorio dello scalo regionale”.
Altri punti fissati dal bando – in scadenza il prossimo 13 marzo – sono il limite massimo del contributo annuale (180mila euro), mentre riguardo alla ripartizione delle risorse viene anche chiarito che il 90% andrà al trasporto su ferro e il 10% a quello fluvio-marittimo. Vige infine il divieto di cumulo dell’incetivo con altri contributi statali o regionali, limitatamente però ai km percorsi in Emila Romagna.