Conad testa i pallet in materiali di riuso in collaborazione con Lucart
Tra le azioni messe in atto per dotarsi di una logistica più sostenibile, Conad ha svelato di avere anche avviato, al momento solo in una parte del suo network, un progetto per l’utilizzo di pallet prodotti attraverso materiali di scarto post consumo e post produzione recuperati dal Tetra Pak. Partner dell’iniziativa – presentata nel corso […]
Tra le azioni messe in atto per dotarsi di una logistica più sostenibile, Conad ha svelato di avere anche avviato, al momento solo in una parte del suo network, un progetto per l’utilizzo di pallet prodotti attraverso materiali di scarto post consumo e post produzione recuperati dal Tetra Pak.
Partner dell’iniziativa – presentata nel corso della fiera Macfrut che si è svolta nei giorni scorsi a Rimini – sono Cpr System e Lucart Spa, azienda cartiera di Lucca che fornisce i granuli plastici (GranPlast) derivanti dal recupero dei contenitori per bevande. Nel dettaglio, spiega Conad, il progetto consiste nello stampaggio di pallet con materiali plastici compositi da riciclo, i quali, dotati di etichette di tracciabilità e tag, sono ulteriormente rinforzati con una carica aggiuntiva ottenuta dal riciclo di laminati in resina poliestere rinforzati con fibra di vetro. Il loro impiego è in fase di test nell’area che corrisponde alla rete di vendita lombarda ed emiliana (province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza), a cura della cooperativa Conad Centro Nord, ma l’obiettivo dell’azienda è di estendere in un secondo momento questa pratica virtuosa all’intero network.
“Abbiamo accolto con favore la sperimentazione in un’area di test dell’utilizzo dei nuovi pallet provenienti da economia circolare, e i risultati ci stanno dando ragione” ha commentato Giosuè Fiore, Direttore Logistica di Conad Centro Nord. “Dopo alcuni mesi dall’inizio del test, abbiamo ricevuto pareri positivi dagli utilizzatori della filiera, sia nei magazzini che nei punti vendita”.
I pallet ‘sostenibili’, ha aggiunto Fiore, sono più resistenti di quelli in legno, meno esposti a rischi di deterioramento dovuti agli agenti atmosferici, e presentano rischi di contaminazione assai ridotti rispetto ai pallet convenzionali. La presenza del tag Rfid “consente di aprire nuovi fronti in materia di tracciabilità, aprendo ad applicazioni innovative”.