Primo trimestre positivo (+11,8%) per le vendite all’estero dei distretti dell’Emilia-Romagna
Bene meccanica e agroalimentare, mentre calano le vendite estere delle piastrelle di Sassuolo
Prosegue la crescita delle esportazioni dei distretti dell’Emilia-Romagna, che nel primo trimestre 2023 risultano in aumento dell’11,8% rispetto allo stesso periodo del 2022, per un incremento dei flussi pari a 584 milioni di euro. Questo quanto emerge dall’analisi periodica della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Spiccano in particolare i distretti della meccanica (+589 milioni) e dell’agro-alimentare (+131 milioni).
A spiccare è innanzitutto sono i distretti della meccanica (+589 milioni), e tra questi i Ciclomotori di Bologna (+76 milioni di euro, pari a + 45,8%), grazie soprattutto al traino di Stati Uniti, Germania e Francia.
Anche le Macchine agricole di Reggio Emilia e Modena hanno registrato un’ottima performance (+61 milioni, pari a +38,4%), spinta in particolare dalle vendite in Francia che sono più che raddoppiate. Cresce inoltre la Food machinery di Parma (+93 milioni, pari a +35,5%), grazie al massiccio aumento dell’export negli Stati Uniti, ma anche in Francia, Germania, Messico, Arabia Saudita, India, Cile, Australia, Portogallo e Canada. Infine in crescita sono anche le Macchine per l’imballaggio di Bologna (+159 milioni, +29,8%) che le Macchine per il legno di Rimini (+30 milioni, +28,6%), così come la Meccatronica di Reggio Emilia (+166 milioni, pari a +14,9%) e le Macchine utensili di Piacenza (+4 milioni, +13,9%).
Molto buona anche la performance dell’agroalimentare, con cinque distretti su sette che risultano in crescita. L’aumento maggiore è quello dell’Alimentare di Parma (+16,5%, +61 milioni di euro) grazie alle vendite in Germania (+8,7%), Francia (+17,4%) e Stati Uniti (+44,6%), primi tre paesi per flussi commerciali. Ottima anche la performance – prima delle alluvioni dello scorso maggio – dell’Ortofrutta romagnola (+32 milioni, +18,2%), sostenuta soprattutto dal principale mercato, la Germania, che da sola acquista il 36,5% delle vendite estere del distretto. In crescita i Salumi del modenese (+29 milioni, + 15,8%), i Salumi di Parma (+16 milioni, +16,4%) e il Lattiero caseario di Reggio Emilia (+3,1%), mentre perdono terreno i Salumi di Reggio-Emilia (-7 milioni, pari a una riduzione del 27,9%) e il Lattiero-caseario parmense (-1,6%).
Le Piastrelle di Sassuolo hanno invece conseguito una performance negativa (-90 milioni, pari al -8,1%) a causa del calo delle esportazioni nei primi quattro mercati di riferimento del distretto (Francia, Germania, Stati Uniti e Belgio), non compensato dal balzo di vendite in Algeria.
Negativa anche la performance sui mercati esteri dei Mobili imbottiti di Forlì (-13 milioni, -11,5%), a causa del forte calo delle vendite in Cina e degli arretramenti di Stati Uniti e in Corea del Sud, nonostante il buon andamento in Francia.
Passando al comparto della moda, il report di Intesa evidenzia come due su tre dei distretti emiliano-romagnoli hanno dato segnali positivi. L’Abbigliamento di Rimini ha aumentato l’export di +22 milioni di euro (+19,1%) grazie alle vendite in Russia (principale mercato di sbocco), Stati Uniti, Austria, Malta, Arabia Saudita, Filippine e Uzbekistan. Anche il distretto delle Calzature di San Mauro Pascoli ha mostrato un dato positivo (+6 milioni, +11%), sostenuto da Russia, Spagna, Emirati Arabi Uniti e Turchia. In calo invece la Maglieria e abbigliamento di Carpi (-62 milioni, -33,6%).
Aumentano anche le esportazioni dei Poli tecnologici dell’Emilia-Romagna (+15%, +51 milioni), dato nettamente superiore rispetto alla crescita rilevata a livello nazionale (+2%). In particolare cresce di 22 milioni di euro il Polo ICT dell’Emilia-Romagna (+14,8%) e di 30 milioni (+28,8%) il Biomedicale di Mirandola. Il Biomedicale di Bologna, invece, mostra un lieve calo, pari a 2 milioni di euro (-2,5%).
Nell’insieme, i distretti dell’Emilia Romagna mostrano un buon andamento sia verso i mercati maturi (+10,7%) sia verso quello nuovi (+14,5%). Gli Stati Uniti sono il primo paese per crescita in valore (+130 milioni di euro), seguiti Francia (+91 milioni), Germania (+39), Regno Unito (+33) e Spagna (+23). Tra i paesi emergenti spicca per aumento delle esportazioni l’India (+44), seguita da Turchia (+40) e Algeria (+21). I paesi protagonisti dei cali principali cali sono invece Cina (-30 milioni), Singapore (-8) e Hong Kong (-6).
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