La tregua tra Ue e Usa fa volare l’export di Made in Italy agroalimentare
Lo scontro tra Stati Uniti e Unione Europea che ruota attorno alla costruzione di Airbus e Boeing – con accuse reciproche di aver favorito il ‘proprio’ costruttore aeronautico tramite aiuti di stato – è andato in pausa e con lui sono andati in pausa anche i dazi aggiuntivi che erano stati imposti negli anni da […]
Lo scontro tra Stati Uniti e Unione Europea che ruota attorno alla costruzione di Airbus e Boeing – con accuse reciproche di aver favorito il ‘proprio’ costruttore aeronautico tramite aiuti di stato – è andato in pausa e con lui sono andati in pausa anche i dazi aggiuntivi che erano stati imposti negli anni da entrambe le parti.
Lo scorso 4 marzo la nuova amministrazione Usa Biden e la Commissione Europea a guida Von der Leyen hanno infatti raggiunto un’intesa che prevede la sospensione reciproca di tutte le misure per un periodo di quattro mesi in modo da consentire negoziati per una risoluzione delle controversie presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio. Un accordo simile è stato parallelamente raggiunto dagli Usa con il Regno Unito, pure azionista di Airbus.
A dare effettività a questa decisione politica è ora il regolamento di esecuzione (Ue) 2021/425 del 9 marzo, che è stato pubblicato ieri, il quale stabilisce la sospensione dei dazi addizionali (che erano stati imposti con aliquote del 15% o del 25% su svariate merci) fino al prossimo 11 luglio, salvo altre sospensioni o modifiche.
A festeggiare sono ora molte imprese italiane dell’agroalimentare, dato che la stretta aveva colpito svariati prodotti di questo comparto. In particolare secondo Coldiretti la moratoria sta facendo scattare “una corsa ai prodotti Made in Italy per riempire i magazzini con scorte di Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi, cordiali e liquori come amari e limoncello”. Secondo il presidente dell’associazione Ettore Prandini “ci sono le condizioni per un nuovo record storico per le esportazioni agroalimentari nazionali italiani negli Stati Uniti dove con l’avanzare della campagna di vaccinazione iniziano a riaprire i ristoranti che rappresentano un mercato di sbocco determinante per i produttori italiani”
Nel dettaglio, secondo Coldiretti sono i formaggi i prodotti agroalimentari Made in Italyche beneficeranno maggiormente dello stop, avendo subito un calo del 21% nel 2020, che ha portato anche al fiorire delle imitazioni come il famigerato ‘Parmesan’. Colpiti duramente colpiti anche salumi, aperitivi e liquori (-40% per valore dell’export), mentre secondo l’associazione il vino italiano, con una flessione del 4%, ha tenuto meglio di quello francese.
L’introduzione della tariffa aggiuntiva del 25% da parte degli Usa su questa serie di prodotti Ue era avvenuta nell’ottobre 2019 e aveva portato come reazione a una decisione analoga da parte europea, con la richiesta di dazi aggiuntivi del 15% per l’import di aerei e del 25% su prodotti alimentari come ketchup, formaggio cheddar, noccioline, cotone e patate insieme a trattori, consolle e video giochi. L’ulteriore risposta degli Usa era stata a danno dell’importazione di parti di produzione di aeromobili provenienti da Francia e Germania, di vini, cognac e brandy francesi e tedeschi, inseriti nell’elenco dei prodotti tassati lo scorso 12 gennaio 2021.
“Invitiamo la Commissione europea a chiudere una controversia che risale addirittura al 2004 e a rilanciare la gestione degli scambi commerciali su base multilaterale” ha sottolineato ora il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che ha ricordato come i dazi in vigore dall’ottobre 2019 abbiano un controvalore di poco inferiore a 7 miliardi di euro. “Per quanto riguarda il Made in Italy del settore, si tratta di circa 500 milioni di euro. Gli Stati Uniti sono il primo mercato di sbocco fuori dalla UE per i prodotti agroalimentari italiani, con un fatturato annuale che sfiora 5 miliardi di euro”.
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