Fine dell’amministrazione giudiziaria per Brt
Internalizzazione di 600 addetti e riduzione del numero di fornitori tra i correttivi introdotti dalla società nell’ultimo anno
Il tribunale di Milano ha decretato la conclusione per Brt dell’amministrazione giudiziaria, misura a cui questa era sottoposta dal marzo 2023 per la prevista durata di un anno. Ad annunciarlo è stata la stessa società, segnalando che la richiesta di far cessare la validità del provvedimento è arrivata direttamente dal Pm Paolo Storari, che aveva condotto le indagini da cui questa era scaturita, “a seguito dei risultati raggiunti”.
Nel dicembre 2022 Brt era stata travolta da una indagine relativa all’evasione dell’Iva, come conseguenza del ricorso a false cooperative per la fornitura di manodopera, la quale aveva portato a due successivi maxi sequestri preventivi. A far propendere ora il tribunale di Milano per la chiusura del periodo di ‘penitenza’ sono i correttivi introdotti nel frattempo che, secondo le parole dello stesso amministratore giudiziario, l’hanno resa “meglio equipaggiata sotto il profilo della governance, dell’assetto organizzativo e degli organi di vigilanza e controllo, alimentati da nuove e più efficaci professionalità e competenze”. In sostanza la società avrebbe tracciato un percorso di “assoluta discontinuità gestionale rispetto al passato”, che le permetterà nel concreto di operare “con un nuovo modello di business, univocamente orientato a favorire situazioni di trasparenza nei rapporti negoziali, in particolare di handling e trasporto”.
Nel concreto, il “piano rimediale” introdotto in Brt, spiega la stessa azienda, ha interessato “l’assetto organizzativo, la corporate governance, gli organi di controllo e di vigilanza, le procedure aziendali e la compliance”. La società ha inoltre avviato una “profonda revisione del modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del d.lgs. 231/2001”, ha “realizzato un sistema di controllo interno rafforzato”, “istituito una funzione procurement” e “adottato nuove procedure di selezione e di contrattualizzazione dei fornitori di servizi di facchinaggio e trasporto”, introducendo “stringenti standard di comportamento ed efficaci presidi di controllo e monitoraggio sulle terze parti”, tra cui la predisposizione di un albo dei fornitori.
Brt segnala inoltre di avere adottato un nuovo modello operativo con l’obiettivo di ridurre e consolidare il parco fornitori, garantire la genuinità degli appalti e lavorare con controparti dotate dei necessari requisiti reputazionali e di elevati standard di correttezza operativa. Il piano ha incluso inoltre l’internalizzazione di circa 600 addetti attivi nella logistica.
Del percorso oggi volto al termine ha fatto parte anche la “definizione” con l’Agenzia delle Entrate e con l’Inps delle contestazioni avanzate dalla Procura di Milano, a cui – segnala Brt – il suo socio controllante Geopost ha fatto fronte garantendo il necessario supporto finanziario mettendo a disposizione le somme necessarie.
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