Exploit sui mercati internazionali (+17,5%) del Parmigiano Reggiano nel primo semestre 2024
Buone anche le prospettive per il Grana Padano, che chiude i primi quattro mesi dell’anno con vendite estere a +11,83%
Dopo aver chiuso il 2023 con un giro d’affari al consumo che ha toccato il massimo storico di 3,05 miliardi di euro, nel primo semestre dell’anno il Parmigiano Reggiano ha registrato un nuovo incremento delle vendite totali, pari al +15,1% per complessive 70.742 tonnellate. La crescita – ha rilevato il Consorzio di tutela della Dop – è stata significativa sul mercato italiano (+12,9%, a 35.818 tonnellate), ma ancora più marcata su quelli internazionali (+17,5%, per 34.924 tonnellate). Gli aumenti sono stati a doppia cifra per quel che riguarda le esportazioni nei paesi dell’Unione Europea (+13%, 19.337 tonnellate), ma addirittura superiori al 20% (precisamente, a quota +23,7%, 15.586 tonnellate) su quelli extracomunitari, dove sono andati bene tutti i formati (forme, grattugiati, formati speciali), con un aumento in particolare del porzionato (+21,9%).
Tra i mercati di destinazione, al primo posto si confermano gli Stati Uniti, con un +21,7% (7.736 tonnellate). Per il consorzio lo sviluppo nel paese è frutto anche della intensa attività di marketing svolta nel 2024, in cui dallo scorso luglio si inserisce anche l’apertura di un ufficio operativo nel paese “per avere una maggiore efficacia nelle operazioni di tutela e di promozione nel mercato a stelle e strisce”.
Andamenti positivi sono stati anche quelli registrati in Francia (+9,6%, 7.268 tonnellate), secondo mercato al mondo e primo in Unione Europea, in Germania (+15,1%, 5.093 tonnellate), che mostra una ripresa molto importante dopo le difficoltà del 2023, e nel Regno Unito (+18,8%, 3.839 tonnellate).
Tornando oltreoceano, altri mercati di sbocco in forte progressione sono stati il Canada (+73,7%, 1.471 tonnellate) e il Giappone che cresce dell’11,3% (496 tonnellate), e si conferma il primo mercato asiatico della Dop. Buon andamento anche per i mercati emergenti, in particolare per la Cina (+43,8%, 25 tonnellate) con volumi ancora contenuti ma in costante crescita, e l’area del Golfo (+84,5% nell’insieme, 123 tonnellate).
Per Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, i risultati indicano come questo “dovrà sempre più investire sulla crescita nei mercati esteri, che rappresentano il futuro della nostra Dop”. Tra questi in primis gli Stati Uniti, che svolgono “un ruolo fondamentale, e non solo per gli ampi margini di crescita, considerato che il vero Parmigiano Reggiano rappresenta oggi solo il 5% del totale formaggi a pasta dura”.
Positive nel semestre sono si prospettano però anche le vendite estere di Grana Padano. Secondo quanto rilevato dal relativo consorzio di tutela, nei primi 4 mesi dell’anno la loro crescita è stata dell’11,83% per un totale di 868.076 forme esportate, grazie soprattutto al traino del grattugiato. “Con questo trend l’export decisamente – ha detto il direttore generale, Stefano Berni – supererà il 50% del totale venduto nel 2024. Puntiamo, infatti, a collocare oltreconfine, un altro milione di forme”. Nel 2023 avevano preso la via dell’export 2.482.891 forme, pari a circa il 48,4% della produzione marchiata, in crescita del 6,55% rispetto al 2022.
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