Export a 14 miliardi (+6,5%) per i distretti italiani dell’agroalimentare nella prima metà del 2024
Le vendite estere dei poli territoriali, che valgono il 44% del totale, crescono leggermente meno di quanto ha fatto complessivamente l’agroalimentare italiano (+7,4%)
Continua la crescita sui mercati esteri dei distretti agroalimentari italiani. Dopo un primo trimestre 2024 dall’incremento tendenziale del 6,6%, il secondo è proseguito allo stesso (+6,4%), cosa che ha permesso ai poli di archiviare la prima metà dell’anno con vendite estere a 14 miliardi di export a valori correnti (+6,5% sulla prima metà del 2023).
È quanto emerge dal Monitor dei distretti agroalimentari italiani curato dal Research Department di Intesa Sanpaolo. L’evoluzione dei poli territoriali appare leggermente inferiore a quella del totale agroalimentare italiano (+7,4%), di cui i distretti rappresentano il 44% in termini di valori esportati. La dinamica è tuttavia più vivace di quella degli altri distretti manifatturieri italiani, rimasti stabili nel secondo trimestre dell’anno (+0,4%).
Partendo con la filiera dei distretti vitivinicoli – circa un quarto del totale in valore di export dei distretti agroalimentari -, si nota come le sue vendite estere siano sostanzialmente invariate nella prima metà del 2024 con quasi 3,3 miliardi di export (+0,7%).
Nel dettaglio, il distretto più importante in valore, quello dei Vini di Langhe, Roero e Monferrato, chiude con un calo del 4,7%, mentre rallenta ma resta in territorio ampiamente positivo quello dei Vini del Veronese (+6,7%). La stessa dinamica si osserva tra i Vini dei colli fiorentini e senesi (+3,6%), mentre il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene accelera nel secondo trimestre e chiude il semestre con un progresso del +6,1%.
La filiera della pasta e dolci continua ad avanzare a ritmo serrato sui mercati internazionali. Nei primi sei mesi del 2024 realizza quasi 2,3 miliardi di export (+6,2% sullo stesso periodo del 2023) grazie allo sprint del secondo trimestre (+8,3%). In particolare si segnalano la dinamica molto positiva dei Dolci di Alba e Cuneo (+21% ovvero +150 milioni), così come quella dei Dolci e pasta veronesi (+15% ovvero +27 milioni). Arretra leggermente il comparto pasta dell’Alimentare di Parma (mentre guadagna terreno il comparto conserve del distretto) per un calo di circa 17 milioni ovvero -2,8%.
In crescita (+2,2%) anche la filiera dei distretti agricoli, con il contributo maggiore che viene dalle Mele dell’Alto Adige (+ 22,5% nel primo semestre). Molto positiva anche la dinamica dell’Ortofrutta di Catania (+12%), mentre l’Ortofrutta romagnola segna un progresso più lieve (+2,6%) e calano invece la Nocciola e frutta piemontese (-21%).
Anche la filiera delle conserve contribuisce positivamente, con un +5,8% nel primo semestre del 2024 (+ 88 milioni). In particolare è buono l’apporto dell’Alimentare di Parma (+16% nel semestre, ossia 35 milioni in più, a compensare l’andamento negativo del comparto pasta e dolci del distretto). Buon risultato anche per l’Alimentare napoletano (+9%, pari a +21 milioni), che però non compensa l’andamento negativo del comparto pasta e dolci. Nel complesso il distretto arretra del 2,6% nel semestre. In territorio positivo anche il maggior distretto della filiera, quello delle Conserve di Nocera, (+5,4%).
La filiera delle carni, prosegue l’analisi, si mantiene positiva nella prima metà del 2024 (+3,8%) nonostante il rallentamento del secondo trimestre (+1,5%). Si distinguono i Salumi del Modenese (+23 milioni e +5,4%). Buoni risultati anche per le Carni di Verona (+3,5%) e per i Salumi di Parma (+6%), mentre vive una contrazione l’export di Carni e salumi di Cremona e Mantova (-4%).
Nella filiera del lattiero-caseario (+4,1% nel semestre ovvero + 50 milioni) si distingue in positivo il Lattiero-caseario parmense (+38%), mentre arretrano leggermente il Lattiero-caseario della Lombardia sud-orientale (-4,4%) e la Mozzarella di bufala campana (-3,6%).
Avanza poi anche la filiera del caffè (+10% nel primo semestre del 2024), con performance positive di Caffè, confetterie e cioccolato torinese (+7,4%), del distretto del Caffè di Trieste (+15,3%) e di quello di Caffè e confetterie del Napoletano (+13,8%).
La filiera dell’olio, protagonista di una crescita record, è quella che contribuisce maggiormente alla crescita delle esportazioni dei distretti agroalimentari nel semestre, con un aumento di 390 milioni ovvero del +59%, di cui 293 realizzati dal distretto dell’Olio toscano (+63%). Positivo anche l’andamento dell’Olio umbro (+44%) e del comparto oleario dell’Olio e pasta del Barese (+57%).
La filiera del riso recupera con un +2,1% nel secondo trimestre, che porta il bilancio del semestre in territorio leggermente positivo (+0,6%). I due distretti, rileva il Monitor di Intesa Sanpaolo, si muovono all’unisono, con un +0,5% per il Riso di Vercelli, +0,7% per il Riso di Pavia.
Bene, infine, il distretto dell’Ittico del Polesine e del Veneziano (+13,7%).
Passando alla analisi dei mercati di destinazione, il report indica al primo posto la Germania (+3,4% tendenziale). Incrementi a doppia cifra si notano verso gli Stati Uniti (+16,2%), ma vanno bene anche i flussi destinati alla Francia (+3,6%), mentre è stabile il Regno Unito (+0,5%).
Le economie emergenti (che valgono il 20% del totale delle esportazioni distrettuali agroalimentari) crescono più delle economie avanzate sia nel secondo trimestre (+9,4% vs. +5,5%), sia considerando il primo semestre nel complesso (+9,9% vs. +5,7%).
Tra queste vanno segnalate Polonia (+11,4%), Repubblica Ceca (+13,8%) e Romania (+13,4%). Positivi i flussi anche verso Russia (+18,9%) nonostante la frenata del secondo trimestre (-9,5%) e stabili quello in direzione della Cina (rispettivamente +2,9% e -0,6%).
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI SUPPLY CHAIN ITALY