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“Un ‘decreto idrogeno’ per alleggerire la bolletta energetica anche della logistica”

Il tema dell’idrogeno come combustibile per l’autotrasporto è stato al centro di un convegno organizzato dal Freight Leaders Council il 6 ottobre a Bologna nell’ambito dell’Hese, ovverol’ Hydrogen Energy Summit&Expo. Dall’incontro sono emerse valutazioni interessanti rispetto al suo impiego, anche in considerazione della attuale crisi energetica. “Il bilancio a lungo termine dell’UE – ha evidenziato […]

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11 Ottobre 2021
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Il tema dell’idrogeno come combustibile per l’autotrasporto è stato al centro di un convegno organizzato dal Freight Leaders Council il 6 ottobre a Bologna nell’ambito dell’Hese, ovverol’ Hydrogen Energy Summit&Expo. Dall’incontro sono emerse valutazioni interessanti rispetto al suo impiego, anche in considerazione della attuale crisi energetica.

“Il bilancio a lungo termine dell’UE – ha evidenziato in premessa Giuseppe Napoli, esperto dell’Itae (Istituto di Tecnologie Avanzate per Energia, fondato nel 1980 dal Cnr) – nei prossimi sei anni sosterrà la transizione verde con la creazione di hydrogen valleys entro il 2024 e con ingenti investimenti dl 2025 al 2030”. Nel dettaglio, da 24 a 42 miliardi di euro andranno per la realizzazione degli elettrolizzatori, che separano l’idrogeno dall’ossigeno; da 220 a 340 miliardi per connettere la produzione di Res, Renewable Energy Sources; da 160 a 200 miliardi per gli utilizzi nei settori applicativi.
In particolare l’idrogeno verde si può produrre in casa, con un grande vantaggio per l’economia del Paese, non è necessario importarlo dall’estero. “Per questo – ha dichiarato Romolo Ferorelli, consigliere di amministrazione di Biomet – riteniamo necessario che il Governo italiano approfondisca l’argomento, anche proponendo un ‘decreto idrogeno’, che faciliti l’introduzione di questa fonte alternativa di energia.
Ferorelli, consigliere di amministrazione di Biomet, ha spiegato che l’azienda “sta costruendo tre cantieri e ha fatto partire una start up che investe a sua volta nelle start up che lavorano lungo la filiera dell’idrogeno”.

Dal convegno è emersa inoltre la proposta che interporti e scali merci aeroportuali diventino i luoghi del rifornimento per i mezzi a idrogeno. “Valutiamo tutti gli scenari, anche quello dell’introduzione dell’idrogeno, e puntiamo ad accordi con grandi flotte” ha detto al riguardo Umberto Ruggerone, amministratore unico di Malpensa intermodale.
Marco Spinedi, presidente dell’Interporto di Bologna, ha sottolineato come uno dei vantaggi dell’impiego di questo combustibile sarebbe anche quello di poter sganciare parte dell’approvvigionamento “dalle logiche finanziarie internazionali che fanno fluttuare i prezzi e permetterebbe di risparmiare sulla bolletta energetica che l’Italia paga ai fornitori esteri”. Una posizione condivisa dall’Ad di Smet, Domenico De Rosa, che ha commentato: “Abbiamo scelto la strada dei mezzi stradali a Lng ma oggi subiamo il forte aumento dei prezzi di questo carburante, speriamo temporaneo, dovuto a fattori esterni e in gran parte speculativi. La possibilità di autoprodurre l’idrogeno lo rende molto interessante, anche perché sganciato da fluttuazioni speculative del prezzo”. Anche Fercam tramite il Regional Manager della divisione Logistics&Transport Dino Menichetti ha detto di ritenere che l’idrogeno “soluzione futura per fare distribuzione a medio e lungo raggio a zero emissioni e ha aggiunto che l’azienda altoatesina è al lavoro con per studiare “prototipi a idrogeno, per comprenderne l’efficienza operativa e i costi. A Roma abbiamo lanciato un progetto pilota, un prototipo di veicolo da distribuzione urbana che monta in parallelo una power-train elettrica e un sistema fuel-cell a idrogeno”.

Più critica la valutazione di Massimiliano De Masi, responsabile Innovazione di Poste Italiane, che ha affermato “L’idrogeno fa sicuramente parte delle soluzioni per raggiungere la decarbonizzazione del trasporto. Siamo interessati a trovare partner per impiegare questa fonte energetica, ma si deve poter contare su una infrastruttura di produzione e ricarica che sia diffusa sul territorio”.

Passando dal lato dei produttori di mezzi anche Paolo Carri, responsabile delle Sustainable Solutions di Scania Italia ha confermato che l’azienda “rimane aperta a tutte le tecnologie, motori e carburanti” alternativi ma che per il segmento dei veicoli pesanti “la via dell’idrogeno rimanga al momento in una fase sperimentale”.

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