Export dalle Marche ancora sotto i livelli del 2019 (-3,7%) per ‘colpa’ della moda
I distretti produttivi delle Marche hanno chiuso il 2021 con un deciso rimbalzo sull’anno precedente (+17,8%, in linea con la media italiana) ma senza arrivare a recuperare, nell’insieme, i volumi del pre-pandemia (il gap è ancora del 3,7%), in particolare per effetto del trend negativo dei Sistema Moda. Questo è quanto emerge dall’analisi della Direzione […]
I distretti produttivi delle Marche hanno chiuso il 2021 con un deciso rimbalzo sull’anno precedente (+17,8%, in linea con la media italiana) ma senza arrivare a recuperare, nell’insieme, i volumi del pre-pandemia (il gap è ancora del 3,7%), in particolare per effetto del trend negativo dei Sistema Moda.
Questo è quanto emerge dall’analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Secondo lo studio, comunque, tutti i 9 distretti regionali sono risultati in crescita rispetto al 2020 e 5 di essi anche rispetto al 2019.
Rispetto all’andamento dei prossimi mesi, va inoltre considerato che i mercati di Russia e l’Ucraina insieme rappresentano il 5,7% dell’export distrettuale regionale (4,6% il primo e 1,1% il secondo), una percentuale superiore rispetto alla media italiana. Tra i distretti più esposti ci sono proprio quello dell’Abbigliamento marchigiano e quello delle Calzature di Fermo, nonché quelli delle Cucine di Pesaro e delle Cappe aspiranti e degli elettrodomestici di Fabriano.
Andando a guardare l’andamento di ognuno nel dettaglio, l’analisi evidenzia che entrambi i distretti del Sistema Casa hanno mostrato mostrano performance brillanti. Le Cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano (+26,2% sul 2020) hanno aumentato i flussi verso tutti i principali mercati di riferimento, con il contributo rilevante di Stati Uniti, Francia, Polonia, Spagna, Regno Unito, Paesi Bassi e Germania. Crescono a doppia cifra anche le Cucine di Pesaro (+12,3%), trainate dai mercati tedesco, francese, statunitense e canadese. Entrambi i distretti hanno ampiamente superato i livelli preCovid (rispettivamente +13% e +11,3%).
In forte ripresa anche le esportazioni dei distretti di Macchine utensili e per il legno di Pesaro (+25,8%), che ha anche superato (dell’11,8%) il 2019, grazie alla crescita di Stati Uniti, in Polonia e in Francia, primi suoi tre mercati di sbocco. Positivo anche l’andamento degli Strumenti musicali di Castelfidardo (+17,3% sul 2020 e +5,8% sul 2019), grazie alla crescita in Tunisia, Svezia, Cina, Germania, Francia, Stati Uniti e Hong Kong. Anche il Cartario di Fabriano (+10,8%) recupera sul 2019 (+1,7%), grazie ai flussi verso la Grecia, il Regno Unito, la Spagna, gli Stati Uniti e la Turchia.
Come accennato, restano arretrate le posizioni dei distretti del Sistema Moda, che nel complesso cresce dell’11,3% nel 2020. Nell’ordine, risultano in recupero la Jeans valley del Montefeltro (+24,4%), le Calzature di Fermo (+14,4%), la Pelletteria di Tolentino (+13,4%) e l’Abbigliamento marchigiano (+9,3%), che però perdono ancora molto rispetti al 2019 (Tolentino -25,1%, Fermo -15,3%, Abbigliamento marchigiano -14,2%, Montefeltro -7,1%).
Guardando alle destinazioni, nell’insieme risulta buono l’andamento dell’export sui mercati maturi (+17,2% sul 2020), grazie al traino di Francia e Stati Uniti, ma più accentuato quello sulle ‘nuove piazze'(+18,7%), grazie agli ottimi risultati ottenuti in Cina e Polonia. Le vendite verso Germania e Spagna cresce restano però al di sotto dei livelli del 2019.
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